Stradario sentimentale del lago di Garda e del monte Baldo
- Autore: Francesco Permunian
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2023
Un viaggio compiuto, ma sarebbe più esatto dire delle passeggiate lunghe con ritorni a casa e altre uscite nei giorni successivi, o viaggi di più giorni, ma non in questo caso dal momento che il diario di viaggio si limita al Lago di Garda, che poi è è un lago enorme, che non sembra finire mai, lo dicono le fotografie di uno dei due amici, il fotografo Pino Mongello e lo scrittore Francesco Permunian, cui chi scrive è affezionato ma senza una ragione precisa, per una intervista che poi non si fece a causa mia, ma ho letto i suoi ultimi due libri e molto altro.
Permunian su questo librino intitolato Stradario sentimentale (Oligo editore, 2023) realizza una mappa tra il Lago di Garda e il monte Baldo.
Dandosi del consumato flâneur lo scrittore ha le sue mete preferite. I suoi angoli segreti. Tutti i posti dove si rifugia e la sua abitazione da più di quarant’anni vicino a entrambi i luoghi, posto che non vuole lasciare quasi mai, perché è il posto in cui scrive, come se il resto d’Italia fosse causa di una voluta irritazione.
E quindi lui chiama questo suo vagabondare:
un randagismo dai tratti decisamente domestici.
Grazie allo specchio del Garda poi detesta viaggiare ora che lo fanno tutti e chiunque va in posti lontanissimi, costringendoti con la forza a guardare almeno trecento foto di posti che non hai capito dove sono, non te ne importa nulla e fai solo finta di guardare hall di hotel costosissimi o vacanze spartane in Bolivia (mal comune mezzo gaudio, chi scrive ha visto quasi 500 scatti del cellulare della Mongolia e della sua capitale Ulan Bator, città in mezzo al nulla che ha i suoi grattacieli di infinita tristezza).
Le parole di Permunian ricordano molto un altro “randagio” che non si limitava ad andare continuamente nelle stesso luogo, me era un viaggiatore solitario che aveva scelta uno stile di vita e fatto scelte sentimentali e sessuali che lo portarono verso un destino avverso di malanni e solitudini. Chiaramente mi riferisco a Bruce Chatwin, indimenticabile scrittore di luoghi e di trasalimenti esistenziali. E non solo, ma facciamo parlare lo scrittore:
Una volta tornato sulla Gardesana, di solito mi fermo a prendere un caffè a Malcesine, il paese di cui Goethe parla con rimpianto nel suo Viaggio in Italia. Dopo di che oltrepassò il piccolo centro abitato di Torbole, dove Georg Trakl compose una delle sue liriche più autobiografiche e quindi mi dirigo senza indugio verso Riva del Garda, nel cui golfo Franz Kafka ambientò Il cacciatore Gracco: non so se mi spiego, ma vagabondando in quei paraggi sembra quasi di sfogliare un atlante della migliore letteratura europea.
Questo per dire quanto Permunian sia un sapiente, un critico letterario sui generis, perché poi nelle sue opere maggiori sembra, a un occhio distratto, solo uno che vuole stupire e scandalizzare il lettore. In realtà è solo un mezzo per parlarci delle sue letture e delle ossessioni che lo pervadono.
Come dice Andrea Caterini nell’introduzione al libro:
Permunian ha confidenza con il regno dei morti e lui è l’angelo che li protegge.
La verità è che, volontariamente, Permunian scrive in maniera "esagerata", per tenere a freno la sua vera passione, ovvero quello di essere un critico letterario finissimo, che si cela dietro i deliqui del Marchese di Sade, ma solo per imbrogliare con le carte che ha a disposizione. Per non pensare troppo agli amori passati, agli amici perduti.
Addirittura ritrova tracce di Ada Sandri, che faceva la maestra intorno agli anni Quaranta, partendo dalla sua abitazione e facendo dieci kilometri all’andata e dieci al ritorno, per fare la maestra nella scuola elementare di Lumini.
Permunian va a visitare la vecchia scuola elementare e resta scioccato dal deplorevole degrado: umidità, l’ intonaco screpolato e poi caduto. Lumini è una frazione di San Zeno di Montagna e dopo la fine della guerra, nel 1945, Ada fa ancora la maestra, ma poi trova marito e diventa madre di tre figlie femmine e si trasferisce a Desenzano.
Il racconto di come conobbe per caso il marito e tutte le tappe della sua esistenza hanno la capacità di far tornare in vita una donna gentile e grata del suo lavoro, che si è spenta nel 1982.
D’altra parte che gli scrittori fanno tornare con le loro storie persone che non sono più fra noi l’autore lo fa dire a W.G. Sebald, in Tessiture di sogno che occuparsi del passato, il proprio e quello dei propri cari defunti, è ciò che fantasmi e scrittori hanno in comune. Altro che sogni di immortalità o presentarsi come scrittore, sperando di suscitare soggezione e ammirazione. Questo è il grande equivoco tra lettori e scrittori. Chi non legge pensa agli scrittori con pena e un malcelato disprezzo. È così, non si può far niente.
Permunian non è un nostalgico, ma come scrittore ha bisogno di raccontare di persone che non ci sono più e di posti che conosce a menadito.
Stradario sentimentale del Lago di Garda e del Monte Baldo
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