Strisce e macchie
- Autore: Dahlov Ipcar
- Genere: Libri per bambini
- Casa editrice: Orecchio Acerbo
- Anno di pubblicazione: 2016
Un tigrotto dagli occhi blu allunga una zampa verso un leopardino che sdraiato sul dorso lo guarda con affettuoso interesse. I due cuccioli giacciono allungati in mezzo alla giungla verde e intricata: è questa la copertina di “Strisce e macchie”, un grande albo di Dahlov Ipcar, tradotto da Damiano Abeni per Orecchio Acerbo che lo ripubblica a distanza di molti anni dall’edizione originale, che risale al 1953.
“C’era una volta una tigre” è l’incipit del libro, che racconta le avventure di due cuccioli che si allontanano insieme dalle loro famiglie in cerca di qualcosa di buono da mangiare: ecco allora che il piccolo tigrotto, tutto coperto di strisce “che più strisce di così non si può”, incontra sul suo cammino a passi felpati un coetaneo, un piccolo leopardo, coperto “di macchie su macchie che più macchie e macchioline di così non si può”: i due cuccioli, dopo essersi annusati e aver strofinato i loro baffi in segno di amicizia, partono affamati per la caccia, sicuri di trovare qualche animale a strisce, qualche altro a macchie da catturare, in realtà farfalle, uccelli maculati, insetti a strisce, agili cervi dal mantello macchiato, cervi, tartarughe e in mezzo al fiume un enorme coccodrillo munito di decine di denti bianchi affilatissimi… La caccia si sta rivelando fonte di paure nella giungla insidiosa e i due cuccioli, ormai stanchi e affamatissimi, sentono un ruggito alle loro spalle... Ma per fortuna sono le due mamme, la tigre e la mamma leopardo, che sono venute a cercare i loro piccoli per riportarli al sicuro calduccio della loro tana, dove finalmente avranno la loro dose di latte, senza strisce né macchie, ma bianco puro come deve essere, di ottimo sapore, condito dall’affetto dei fratellini accucciati vicino alle loro mamme. Per aiutare i tigrotti e i leopardini a prendere sonno, non possono mancare le ninne nanne e così tigrotti coperti di strisce e leopardini coperti di macchie dormono e sognano, una terra a pois, fiori e foglie coperti di piccole palline, uccelli con strisce multicolori.
Il mio nipotino Martin, che va alla scuola materna, ha letto con me la storia ripetutamente, colpito soprattutto dalle mamme e dalla tana calda, rassicurante contro i pericoli della giungla che incombono sui due avventurosi cuccioli. Una traduzione raffinata, soprattutto quella delle filastrocche finali, l’uso ripetuto dell’anafora, a sottolineare l’identità e la diversità degli abitanti della foresta, che comunque hanno in comune l’attaccamento al branco, caratterizzano questo libro di quattro brillanti colori: il verde degli alberi della foresta e dell’acqua del fiume, il nero e il giallo oro dei mantelli di tigri e leopardi, il bianco del latte e della luce del giorno. La grafica è particolarmente efficace nel ritrarre lo sguardo umanissimo degli animali feroci, che si mostrano rassicuranti e favoriscono agevolmente l’identificazione con i piccoli lettori.
Un bel libro per la sera, consigliato per indurre il sonno ai più piccoli.
Strisce e macchie. Ediz. illustrata
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