Suite berlinese
- Autore: Massimo Miro
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2021
Tutto si può dire di Berlino Est tranne che non avesse fascino. Baluardo anticapitalista nel cuore dell’Europa, costola filosovietica divisa dal corpo occidentale, la Berlino del muro è stata, forse ancora più della casa madre Russia, l’Alamo residuale dell’ideologia comunista. C’era la STASI e c’erano le spie, ma c’era anche chi ci credeva: dal mito dei cosmonauti a quello del trionfo mondiale del socialismo. Sconosco i motivi reconditi che hanno indotto Massimo Miro ad ambientare proprio nella Berlino a un passo dalla caduta del muro questo suo Suite berlinese (Scritturapura 2021). Peraltro il romanzo non è di canonica collocazione, o quanto meno non della collocazione di genere che potresti aspettarti da un romanzo ambientato a Berlino.
Suite berlinese non è una spy-story alla Le Carrè, per intenderci. Non è nemmeno un romanzo strettamente sentimentale (lui e lei divisi dal muro, con stigma politico affidato al sotto-testo). Forse per le sue connotazioni sbilenche, Suite berlinese mi ha fatto pensare piuttosto a certe collusioni trasversali del collettivo Wu Ming o dei libri di Tullio Avoledo: un po’ di crime story, un po’ di love story, un po’ di fantascienza, un insolito riferimento a Einstein e alle sue tesi sul tempo, e un finale che non ti aspetti e che giustifica l’abbondante richiamo alla sospensione di incredulità del lettore.
Per quello che è possibile raccontare della trama in poche righe, sappiate che comincia come il più classico dei libri di spionaggio: un uomo si accorge di una Lada della Volkpolizei posteggiata davanti al suo laboratorio fotografico. Immagina quindi il peggio. Immagina che i poliziotti abbiano già perquisito il suo appartamento, due misere stanze al primo piano di quell’edificio. Immagina questo e immagina anche di sapere perché: forse ha ucciso, e il resto del romanzo rivela i casi concomitanti che (forse) lo hanno spinto a farlo: il trasferimento nella Germania Ovest da piccolo, con la madre; gli studi liceali; il mestiere di fotografo; l’amore tormentato per Gala; la decisione di sottoporsi insieme a degli esperimenti sul tempo; la decisione di ritornare nell’Est. Infine la visita di un oscuro cliente. Un cliente enigmatico e il suo rullino da sviluppare. Appena sette scatti, tutti uguali: riprendono una panchina in un parco di betulle…
A pensarci bene, Suite berlinese potrebbe essere anche un giallo. Un giallo dove oggettivo e soggettivo, razionale e irrazionale si frangono e chissà se ricompattano solo alla fine.
Suite berlinese
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