Sulla fine e sull’inizio
- Autore: Isca Salzberger Wittenberg
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Astrolabio
- Anno di pubblicazione: 2015
Abbiamo tutti una dannata paura della fine. Il senso di perdita e il cambiamento che ne conseguono ci destabilizzano, per non scrivere di peggio. Così, piuttosto che concentrarci sull’aspetto piacevole di una possibile ripresa, ci lasciamo prendere dall’ansia, sorvolando sul fatto che - con impercettibile forzatura - “fine” e “inizio” andrebbero assunti come lo yin e lo yang della nostra ontologia. Due stati esistenziali in relazione intrinseca fra di loro, poichè se è vero che ogni "fine" ci costringe a patteggiare con ciò che si è perduto, è vero anche che essa ci sospinge a ulteriori prospettive, a puntare sul nuovo. Senza contare che il cambiamento sarà foriero di compromissioni ansiogene, ma resta qualcosa comunque di inevitabile: confrontarsi con esso tocca a chiunque, prima o poi. A ben guardare è solo una questione di tempo. Come dimostra Isca Salzberger Wittenberg (“Sulla fine e sull’inizio”, Astrolabio 2015) sin dall’abbandono dell’ambiente intrauterino, l’esistenza è un susseguirsi ciclico di perdita e ricominciamenti.
Un resettaggio continuo di stati d’animo e adattamenti esistenziali che ci accompagna nel corso della vita, nelle grandi e piccole circostanze di transito, siano esse legate a un passaggio dell’età evolutiva, sia alla perdita di un posto di lavoro, o alla fine di un legame sentimentale. Ancor più in definitiva: l’esperienza di fine e inizio rappresenta per ognuno qualcosa di strettamente correlato con lo stare al mondo.
A partire da questo presupposto - corredata da una messe imponente di “esempi” desunti dalla sua lunga esperienza di psicoterapeuta - l’indagine della Salzberger Wittenberg opera ad ampio raggio, spaziando tra le diverse circostanze che producono “lutto” e rinascita susseguente, fino ad arrivare giocoforza alla fine di tutte le fini - la morte -, il termine ultimo al quale, in fondo, tutte le paure possono essere ricondotte.
Con taglio e scrittura mirabilmente accessibili, l’autrice si sofferma in questo modo sui vertici della parabola esistenziale di ciascuno: sul distacco vissuto/subito da mamme e neonati alla fine dello svezzamento così come sullo stato d’animo che accompagna persone che in là con gli anni si preparano all’idea della propria fine. Senza tralasciare le "tappe intermedie" caratterizzate da vissuti di fine e inizio. Così la Salzberger Wittenberg medesima riassume la genesi e gli intenti di questo libro:
“Per molti anni sono stata colpita dall’intensità e dalla profondità delle emozioni suscitate dalle esperienze di inizio e di fine: terminare una fase della vita ed entrare in una nuova, iniziare e concludere un corso di studi, entrare a far parte di un’organizzazione e uscirne, iniziare una nuova relazione e porre fine a una vecchia; la vita è piena di esperienze di inizio e di fine che ci obbligano costantemente ad affrontare il cambiamento. Questo libro è il risultato di riflessioni basate sulle mie esperienze professionali e personali relative al turbamento emotivo che tali cambiamenti generano e ai modi in cui diversi individui e gruppi tentano di affrontarlo”.
Prendetemi alla lettera: "Sulla fine e sull’inizio" è uno di quei saggi che sanno come aprirti la mente.
Sulla fine e sull'inizio
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