Superdonne. Attente a non scoppiare! di Sherrie Bourg Carter

“Superdonne. Attente a non scoppiare!” della psicologa statunitense Sherrie Bourg Carter è uno di quei libri che tutte le donne dovrebbero leggere. I motivi sono molteplici: tanto per cominciare, come la maggior parte dei libri editi dalla Ghena – casa editrice emergente tra le più interessanti del panorama intellettuale italiano –, è un saggio scritto in maniera volutamente semplice, con uno stile limpido, elegante e colloquiale, pensato per raggiungere più donne possibili ed esporre loro concetti chiari, questioni che stanno a cuore a ogni donna moderna, sulle quali l’autrice sembra quasi volersi confrontare con le lettrici.
L’approccio della Bourg Carter non è quello classicamente accademico tipico dei saggi, bensì un approccio amichevole, fortemente empatico, che strizza l’occhio alle donne e al tempo stesso le mette in guardia dal pericolo dell’eccessivo carico d’attività che da sempre tendono a sobbarcarsi.

L’autrice riporta in maniera dettagliata le esperienze di donne come noi, esperienze vere, fedelmente documentate, in cui ciascuna può identificarsi e ritrovarvi i propri comportamenti e difetti; non solo: analizza le varie situazioni, le confronta e dà consigli proprio come farebbe un’amica fidata cui sta a cuore il nostro bene.
L’autrice dimostra come negli ultimi anni sempre più persone – soprattutto donne di ogni età e nazionalità – sono colpite dalla cosiddetta “sindrome da burn-out”, una sorta di esaurimento psicofisico, un senso di sfinimento, d’impotenza, accompagnato dalla sensazione di non essere più all’altezza dei propri impegni, del proprio lavoro e persino della vita familiare.

Grazie al proprio lavoro di psicoterapeuta, la dottoressa Bourg Carter ha avuto modo di studiare molti casi di burn-out, traendo conclusioni non proprio incoraggianti a proposito dello stile di vita odierno, soprattutto per quanto concerne il mondo femminile.
Le donne, infatti, sono le più esposte al rischio burn-out perché la società richiede loro non solo di essere impegnate e vincenti nel lavoro, ma anche a casa, in famiglia, dove figli e marito in molti casi tendono a essere completamente dipendenti dalla figura materna.
Sul lavoro, poi, le cose peggiorano anche a causa di una crescente mania di fare sempre meglio, un costante aspirare alla perfezione che fa perdere progressivamente il contatto con la realtà. Un’avvocatessa in piena crisi lavorativa intervistata dall’autrice arriva ad affermare:

«Non gestisco un intero dipartimento legale: è lui che gestisce me»

Sherrie Bourg Carter riprende un tema centrale del dibattito sociale degli anni Settanta che oggi è tornato prepotentemente attuale, ossia le assurde pretese di una società che richiede alle donne di essere impeccabili tanto nel lavoro quanto nella vita familiare.
Il carico di stress da sopportare per aderire agli stereotipi vigenti (e vincenti) – divulgati soprattutto dai mass media, che propongono madri-lavoratrici perfette e impeccabili anche appena sveglie – è tale da portare in breve tempo a una forma di esaurimento psico-fisico che non di rado sfocia in depressione, ansia e attacchi di panico.
La dottoressa, tuttavia, non si limita a descrivere tali situazioni: propone anche soluzioni sotto forma di consigli pratici e azioni da mettere in atto al fine di scongiurare il pericolo burn-out, imparando che dentro ognuna di noi esiste una “Superdonna” le cui risorse vanno coltivate, non semplicemente sfruttate fino a esaurimento.