Superstizione, malocchio e scaramanzia
- Autore: Gaetana Ragusa e Vittorio Trupia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Di certo intrigante la materia trattata con un taglio e un approfondimento scientifico in Superstizione, malocchio e scaramanzia di Gaetana Ragusa e Vittorio Trupia. È il risultato di una ricerca portata a termine dopo più di tre anni di lavoro, le cui conclusioni sono state argomentate per il conseguimento del Dottorato di ricerca presso la Facoltà di Lettere di Badajoz in Spagna.
Le superstizioni, il malocchio e materie consimili sono comuni a tutti i popoli e vi sono credenze che trovano riscontro in tutte le parti del mondo. Ci si domanda se queste credenze e superstizioni siano qualcosa che si tramanda di generazione in generazione o sia invece qualcosa che sia connaturato nell’uomo. E questo interrogativo suscita ancor più interesse in quanto sovente queste credenze, nonostante il lungo tempo trascorso, sono arrivate a oggi pressoché integre.
Questi i motivi che hanno spinto questa ricerca in cui si è proceduto distinguendo ab origine due categorie, cioè le persone anziane e i giovani (intesi con età inferiore a trent’anni). E poi all’interno due sottogruppi distinti per appartenenti al sesso maschile o femminile. Si è proceduto attraverso interviste, quesiti, questionari per misurare il grado di “superstiziosità” cioè il grado in cui si pongono le persone nei confronti di questa materia e di queste pratiche. Ne sono scaturiti risultati sorprendenti. Il sottotitolo di copertina recita e significa appunto le finalità del testo: “Differenza di percezione da parte dei giovani e degli anziani”. Ci si pone l’interrogativo sull’inizio sia della superstizione che di tutto quello che vive intorno a credenze di vario genere (scaramanzia, malocchio etc.). In realtà questo “mondo” nel suo nascere ha una data che pare potersi individuare nel momento in cui si venne a curare da parte dei primi uomini la sepoltura dei morti, con il sorgere di una “letteratura” in tema di superstizioni.
Superstizione è una parola che viene dal latino (super stare) e addirittura Cicerone scrive un libello, De Divinatione, facendone un’ampia descrizione. Quando l’uomo è portato ad avere paura di qualcosa che può procurargli del danno fa delle offerte alla divinità, affinché egli possa sopravvivere, risultare cioè superstite.
Deriva appunto da questa parola, super stare, la superstizione, e così tutto il meccanismo che le sta intorno, che si esplica in scongiuri, amuleti. Ma vi è il caso anche di attribuire a oggetti e capi anonimi, portati addosso, il successo in una determinata circostanza. Un altro caso ancora è quello di attribuire l’influenza del successo a determinati giorni o periodi che nell’antichità venivano chiamati giorni fasti e nefasti in cui non fare determinate cose, quali partenze, cerimonie…
L’amuleto è considerato tutt’oggi da alcuni, un oggetto in grado di attivare la benevolenza del Divino (vedi il famoso corno dei napoletani) e su questa scia sorge un mondo in cui prevale una parte irrazionale, emotiva che prende a volte però il sopravvento, suscitando paure e timori.
Una lettura divertente e spiritosa, quella di Superstizione, malocchio e scaramanzia, che contiene uno studio antropologico preciso e attento che valuta tanti elementi che in una accurata, lunga, dettagliata e precisa analisi approfondisce una materia che desta sempre curiosità e interesse.
Superstizione, malocchio e scaramanzia
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