Superstorie del tempo presente. Dizionario politico e umano di Andrea Salerno

Nella tradizione letteraria italiana mancano voci che sappiano coniugare la battuta fulminante, l’icastica freddura piena di forza demolitoria, la capacità di fare ironia su argomenti caldi, l’intonazione canzonatoria su temi che stanno a cuore alla propria parte politica. Il solo Ennio Flaiano ebbe questo dono speciale. Oggi, sommersi dalla volgarità ripetitiva di televisione e social network, luoghi dove la satira politica è divenuta sterile e monocorde, la voce di Andrea Salerno, autore di questo piccolo dizionario graffiante, diventa un efficace strumento di denuncia politica, sociale, artistica, proprio grazie alla sua incisività che va a scavare nella parte più fragile della nostra attuale sinistra o di quel che ne resta.

Salerno guarda la tv, legge i giornali, va in macchina e in motorino in una città piena di buche, segue le elezioni e gli exit poll, rilegge la storia, parla al cellulare, prende il treno, fa e segue la politica della parte a cui è legato... Da queste attente osservazioni nasce il dizionario, partendo dalla voce Ansia e terminando con Vittoria (alle elezioni), e passando attraverso esilaranti salti di logica e diversità di argomenti affrontati, mantenendo però brevità coniugata con sarcasmo e ironia.

“Inni: internazionale, bandiera rossa, una vita da mediano, canzone popolare, mi fido di te, mi ricordo di te (Pdmusic)”

Non senza malinconia si ripercorrono, senza commento, i pezzi di colonna sonora della sinistra italiana, quelli che abbiamo cantato con entusiasmo o canticchiato sommessamente tornando dalle sempre meno affollate manifestazioni.

“Nuova dialettica politica” consta di un dialogo di sole due righe:
- Buongiorno.
- Vaffanculo.
Fine.

Che dire di meglio e con minor numero di parole per analizzare un testo politico esemplare proposto dai nostri attuali governanti?

“Social network: la vita in bozze. spesso mancano i correttori.”

Su una vecchia maniera di fare editoria si innesta la rapidità superficiale del digitare compulsivamente, tipico di chi vive sulla rete spalmandovi tutte le fasi anche ininfluenti della propria quotidianità.
Lo scrittore, autore di tanti programmi televisivi di successo, asciuga la propria scrittura fino a renderla esile e del tutto sintetica, consegnandoci una paradigma di modi di pensare e di atteggiarsi di una parte della classe cosiddetta pensante della sinistra, colta nel momento del suo massimo sbandamento ideologico.
Poche pagine, pochissime parole, un intero universo.