Testimonianze partigiane. I siciliani nella lotta di Liberazione
- Autore: Angelo Sicilia
- Genere: Storie vere
- Anno di pubblicazione: 2015
Un libro di memorie, testimonianze storiche, un atto importante e doveroso alle numerose vittime della ferocia nazista, molti dimenticati e mai commemorati, e ai sopravvissuti che tenacemente hanno difeso e mai abbandonato il ricordo di quegli anni. In occasione delle celebrazioni dei Settant’anni dalla Liberazione è uscito agli inizi di maggio, edito da Navarra Editore, il libro Testimonianze partigiane dell’autore Angelo Sicilia, presidente dell’Archivio Siciliano delle Resistenze. Il saggio raccoglie le testimonianze di coloro che vissero anni di dolore e di privazioni, in un Mezzogiorno del 1943 stremato e alla fame: i figli che potevano, partivano per le Americhe, quelli che rimasero, lottarono contro i nazisti. Una ricerca e un’accurata ricostruzione degli avvenimenti durata molti anni, voluta con determinazione e zelo dall’autore che non si è risparmiato nel rintracciare chi avesse vissuto la storia, da Messina a Catania, da Palermo a Lentini, e nel riportare i loro racconti di sofferenza e di memoria, riscrivere le pagine della nostra storia.
La Resistenza nel Mezzogiorno, la resistenza dimenticata, è (ahimè) poco ricordata nei testi di studio, in particolare gli avvenimenti in Sicilia, terra nella quale si ebbero i primi atti di ribellione all’occupazione nazista, veri moti d’inizio della lotta di liberazione: l’eccidio di Castiglione di Sicilia nell’agosto del ’43. Nel piccolo paese alle pendici dell’Etna i nazisti, in ritirata, massacrarono e ferirono decine di persone. L’opera raccoglie la testimonianza di donne e uomini siciliani coraggiosi, diari partigiani, alcuni dei quali sono già noti, altri meno conosciuti. Staffette, deportati politici, partigiani, reduci di guerra, sopravvissuti al massacro a Cefalonia e ai campi di sterminio sono protagonisti in prima persona e vittime di una barbarie, che con il loro eroico contributo resero possibile la liberazione dell’Italia dall’invasore tedesco.
Tutte queste storie contribuiscono a mettere in luce la memoria recente di una terra, la Sicilia, spesso vituperata
scrive Ottavio Terranova nella prefazione al libro, che ha contribuito alla causa della Liberazione dal nazifascismo con tantissimi suoi figli.. Non ci fu il tempo di organizzare la resistenza armata nell’isola, scrive l’autore, grazie allo sbarco alleato, ma è pur vero che il contributo dei siciliani nella Resistenza è stato consistente. Solo in Piemonte i partigiani siciliani furono ben 2600 e tanti altri nelle rimanenti regioni. Provenivano dalle file dell’esercito dopo l’8 settembre, dalle organizzazioni politiche, ex confinati antifascisti, altri ancora erano sfollati civili. Molti di loro oggi sono ricordati come figure leggendarie, ad esempio Luigi Briganti, medico siciliano operativo nella Resistenza in Piemonte, con il nome di battaglia Fortunello. Da non dimenticare, inoltre, i numerosi siciliani vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Un capitolo a parte raccoglie le storie delle donne nella lotta armata. Placido Armando Follari, uno dei più noti partigiani del bolognese, nel rendere omaggio alla memoria della staffetta Irma Bandiera, trucidata dai fascisti, ricorda tre staffette della Resistenza, donne siciliane dai nomi di Rosa, Carmela e Adele, il cui compito era di trasportare le armi per la Brigata Garibaldi. Le foto ritrovate e una lunga bibliografia corredano l’opera, che ha lo scopo di far riaffiorare un pezzo di memoria storica a lungo dimenticata e, nel riportarla alla luce, contribuire a riscrivere nuove pagine della storia italiana con i numerosi episodi di resistenza civile ai tedeschi, e l’apporto, fin qui poco conosciuto, dei tanti siciliani nelle lotte partigiane al centro e al nord Italia.
Voglio ricordare, tra le tante storie descritte, con molta commozione, quella di Calogero Marrone, lo Schindler siciliano. Era capo dell’Ufficio anagrafe del comune di Varese negli anni tragici dell’occupazione nazista. Nato a Favara, in provincia di Agrigento, aveva combattuto nella Prima guerra mondiale e successivamente venne imprigionato per essersi rifiutato di iscriversi al partito fascista. Nel 1931 si trasferì con la moglie e i suoi quattro figli a Varese, e lì prese contatti con il Comitato di Liberazione Nazionale. Calogero Marrone rilasciò, tra il ‘43 e il ’44, centinaia di documenti di identità falsi a ebrei e antifascisti, salvandoli dalle persecuzioni e dai campi di sterminio. Tradito, venne arrestato e morì nel lager nazista di Dachau.
Testimonianze partigiane è un libro importante e notevole, un saggio che si legge come un romanzo per le storie narrate, storie di donne e uomini mossi da forti ideali, così poco conosciute e meritevoli di riconoscenza e di eterno monito a tutti noi e ai posteri. Pagine commoventi di un passato non troppo lontano, un’opera che è un atto di civile memoria.
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