The Outside Lands di Hannah Kohler

Leggendo “The Outside Lands”, dell’autrice britannica Hannah Kohler, difficilmente si penserebbe ad un’opera prima. La solidità dell’impianto narrativo che racconta una saga familiare di largo respiro, la ricchezza di una prosa cangiante, che alterna il punto di vista di diversi personaggi e ne riflette la personalità, la naturalezza dei dialoghi e la capacità di intrecciare le vicende personali di una famiglia alla Storia degli Stati Uniti sono sintomo di una maturità letteraria che raramente si trova in uno scrittore esordiente.

Siamo negli anni Sessanta: Jeannie ha diciannove anni e vive con i genitori e il fratello quattordicenne Kip in California. Quando sua madre muore in un incidente stradale, la vita di Jeannie, così come quella del padre e del fratello, è stravolta da una tragedia affrontata stoicamente, in silenzio. Il dramma della famiglia Jackson esplode poco prima dell’uccisione di John Fitzgerald Kennedy e si sviluppa sullo sfondo della guerra del Vietnam. Una guerra che allungherà i suoi feroci tentacoli su Kip e avrà conseguenze terribili su tutta la famiglia.

In un’intervista Hannah Kohler ha dichiarato:

“People often say you should write about what you know. I believe you should write about what you love” (La gente spesso dice che si dovrebbe scrivere di quello che si conosce. Credo si debba scrivere di quello che si ama).

L’interesse verso la storia e la letteratura americana da parte di Hannah Kohler, la sua scrupolosa ricerca e la conoscenza della materia trattata sono le fondamenta di un romanzo che potrebbe essere facilmente scambiato per l’opera di un’affermata scrittrice americana. A questo si aggiunge una prosa magnifica, in cui nulla è superfluo, e la capacità di far sbocciare sulla carta dei personaggi vibranti, veri. Quando è Kip a narrare in prima persona, la lingua è sfrontata, cruda, pervasa di inventiva; i brani raccontati dal punto di vista di Jeannie hanno invece l’andamento calmo e lirico, sotto cui si intravede la fiamma di emozioni intense, della protagonista femminile.

Oltre a raccontare la deriva di una famiglia lacerata dai sensi di colpa e dall’incapacità di affrontare unita il dolore, “The Outside Lands” riflette in modo mai scontato sugli effetti devastanti, diretti e indiretti, della guerra. Il dolore spinge Jeannie e Kip a cercare conforto fuori dalla famiglia, a scappare da un nucleo che senza il collante della figura materna si disintegra, per l’assenza di comunicazione e la debolezza di un padre che non sa dare un senso di direzione ai figli. Per i due giovani, la tragedia ha come accelerato la necessità di prendere delle decisioni, di crescere ed emanciparsi, per non affogare nella sofferenza. Il matrimonio e l’adeguamento ai dettami della società (per Jeannie) e la fuga verso la guerra come gesto di ribellione e tentativo di dimostrare il proprio valore (per Kip) si riveleranno però due scelte infelici.

Sia stilisticamente che a livello di contentuti, il romanzo d’esordio di Hannah Kohler unisce la profondità di un’autrice matura alla freschezza di una voce nuova, in un debutto davvero sorprendente.