The butcher. Il risveglio di Steven di Philip D. Kutnetsov

The butcher. Il risveglio di Steven di Philip D. Kutnetsov (Vallecchi, 2022, trad. I. Villi) è un thriller breve, dal ritmo agile e concentrato, con un protagonista originale. Il macellaio del titolo è un italoamericano, figlio di toscani emigrati a Cicero, Illinois: un quarantenne che, dopo difficili eventi che lo hanno coinvolto, è tornato a vivere a Cascinelle, nel Chianti, dove il vecchio amico di suo padre, Alfredo, gli ha dato un lavoro nel suo negozio. E Steven Minelli, con i muscoli potenti che escono dalla t-shirt malgrado il freddo pungente, simile a Jude Law secondo le ragazze che lo mangiano con gli occhi, taglia la carne con abilità da chirurgo.

Presto scopriremo molte cose sul “butcher”, che rientrando da una giornata di lavoro nella vecchia cascina che era appartenuta ai suoi genitori, mentre alla chitarra prova qualche accordo della celebre canzone di Elvis, Love me tender, sente uno stridere di freni nel silenzio notturno. Corso fuori, vede allontanarsi un Suv, e sente un flebile lamento: una donna in abito da sera è riversa in un fosso con la gola squarciata. Steven si accorge che la ragazza bionda sta per morire dissanguata, la porta in casa, tira fuori un kit di pronto soccorso e medica e ricuce la ferita. Le ha salvato la vita, ma chi è la sconosciuta e chi voleva ucciderla? Da qui parte thriller davvero avvincente, che rivela le identità dei diversi personaggi coinvolti nella storia.

La ragazza è una escort, Sonia, che era stata chiamata da un importante uomo politico di centrodestra, un potente senatore, per una serata di cibo e sesso: ma mentre la donna attendeva che Amilcare Razzetti terminasse la sua telefonata, aveva scorto sul suo pc rimasto aperto foto sconvolgenti che non avrebbe dovuto guardare: bambini e bambine abusate da adulti, visi noti tra i quali lo stesso senatore. Per questo motivo la sua condanna era certa. Il caso ha voluto che un imprevisto, la presenza di Steven, avesse mandato all’aria i progetti criminali del potentissimo senatore pedofilo.

E qui comincia la storia del passato di Steven, che non rivelo. La piacevolezza del romanzo sta in una serie di capitoli brevi ma intensi, dove troviamo tanto materiale della nostra contemporaneità: servizi segreti deviati, politici ed ecclesiastici corrotti, guerre dolorose dove gli americani hanno fatto per lo più disastri, hackeraggi e intrusioni informatiche, una provincia italiana apparentemente luogo di cibi raffinati e ottimo vino, il Chianti, dove tuttavia i delitti più spaventosi, quelli sui minori, vengono occultati e dimenticati. Il libro ha il pregio di essere breve ma non per questo banale o superficiale: l’intreccio è ben costruito, il mix di italiano e inglese equilibrato, i personaggi credibili e ben descritti. Un esordio letterario, quello del viaggiatore-scrittore cosmopolita che ha vissuto molto in Italia, Philip D. Kutnetsov, interessante e di gradevolissima lettura.