The hate U give. Il coraggio della verità di Angie Thomas

Verso la fine del mese di luglio ho letto The hate U give. Il coraggio della verità di Angie Thomas (Giunti, 2021, trad. di Stefano Bortolussi), un romanzo che tratta temi purtroppo ancora attuali.
Starr, sedicenne figlia di un ex spacciatore, vive in un quartiere di colore dove le sparatorie sono quasi all’ordine del giorno. Al contempo però frequenta, insieme ai fratelli, una scuola prestigiosa. Fa di tutto per tenere separati questi due mondi, ma tutto crolla quando assiste all’omicidio del suo migliore amico Khalil, a causa di un poliziotto bianco. Anche se non aveva armi con sé, alcuni pensano che fosse uno spacciatore, e che ha avuto ciò che meritava. Quando Starr si rende conto che la polizia non ha intenzione di indagare, capisce che deve essere lei ad alzare la voce, a provare a dare un motivo a tutte le proteste e i cortei scesi in strada, a dover lottare per la giustizia.

Il personaggio che ho preferito è stato Seven, il fratello maggiore di Starr. Mi è piaciuto perché sarebbe disposto a tutto per proteggere le sue sorelle e lo dimostra in più occasioni, in particolare quando un ragazzo prova ad insultare Starr e l’episodio finisce a pugni. Sta male quando litiga con qualcuno, ma sa ciò che vuole, è coraggioso e intraprendente.
O forse ho preferito Chris, il ragazzo di Starr, che è bianco e, nonostante lei provi più volte ad allontanarlo per paura che lui stia con lei per un secondo fine, non la abbandona mai. Non si fa intimorire dal quartiere in cui la ragazza vive, nemmeno quando scopre quale genere di persona si muova in quell’ambiente.

Tra i personaggi, senza alcun dubbio ho detestato Hailey. È l’ex migliore amica della protagonista, ha un carattere orribile e per anni ha sempre costretto Starr al suo volere, senza che lei nemmeno se ne rendesse conto. Per poi scoprire che è addirittura razzista e che le sue battute crudeli contro qualsiasi cultura non sono fatte solo per scherzare.
Questo libro mi ha insegnato tanto. Innanzitutto che avere coraggio non vuol dire non avere paura, ma fare qualcosa nonostante la paura, come ha sempre fatto Starr. Che le persone sbagliano e bisogna capire se i loro sbagli sono maggiori dell’amore che provi per loro. O anche che, a volte, non basta fare la cosa giusta, ma nonostante questo bisogno sempre continuare a farlo.

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Consiglio questo romanzo davvero e non solo perché la narrazione è fluida e l’autrice è perfettamente in grado di far sentire il lettore coinvolto nella storia, ma anche perché parla di argomenti che fanno discutere, ma soprattutto che inducono a una profonda riflessione.

"Permettiamo alle persone di dire certe cose, e loro li dicono così spesso che dopo un po’ lo trovano ammissibile e poi normale. Ma che senso ha avere una voce, se poi resti in silenzio quando non dovresti?"