The jukebox queen of Malta di Nicholas Rinaldi

Capita, nel momento in cui ci si accinge a scegliere un libro che ci faccia da compagno di viaggio, di avere voglia di una lettura che, pur non essendo un saggio o una guida turistica, ci trasporti ancora più dentro al luogo che stiamo materialmente per raggiungere. Circa due settimane fa, in partenza proprio per Malta, mi sono trovata a scorrere con lo sguardo la montagna di libri ancora da leggere che invade il mio studio, e a fermare gli occhi su questo romanzo, in inglese (non sono, purtroppo, a conoscenza di un’eventuale versione in italiano), che avevo acquistato tempo prima proprio spinta dal mio amore verso la bella isola.

The jukebox queen of Malta di Nicholas Rinaldi è stato il fedele compagno dei miei giorni maltesi, la cartina geografica sulla quale ritrovavo i luoghi visitati durante la giornata, uguali e diversi da quelli che avevo visto di persona: diversi perché, nel romanzo, si parla di luoghi devastati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, eppure uguali, perché, malgrado la distruzione, il sole che invade Malta e i suoi abitanti traspaiono e si percepiscono da ogni singola riga del libro.

Malta ha mille fortune ma anche un’immensa sfortuna: quella di essere un punto strategico del Mediterraneo, esposta quindi alle bramosie di chi ha cercato di conquistarla, e terribili bombardamenti. La guerra del ’39-’45 ha visto sicuramente i bombardamenti più devastanti.

La storia narrata nel libro si svolge nel 1942, quando un certo numero di soldati di varie nazionalità viene più o meno “parcheggiato” nell’isola, senza uno scopo preciso e senza la minima prospettiva di poterne uscire. Questo succede anche all’americano Rocco Raven, un meccanico che adesso si occupa di telecomunicazioni, il cui superiore a Malta, Fingerly, è un uomo apparentemente cordiale, in realtà sfuggente e misterioso, che provoca in Rocco sentimenti misti di curiosità e diffidenza.
Rimasto quasi subito senza casa a causa di una bomba, e convinto che i suoi amici dei primi giorni siano morti, Rocco inizia a vagare per le strade finché non si imbatte in Melita, una bellissima e giovane ragazza del posto. Spinta dall’urgenza e dal senso di precarietà che la guerra trasmette, la passione fra i due scoppia ancora prima che venga pronunciata una sola parola.
Sembra la solita storia di sesso: sarà, invece, molto di più, il primo, fondamentale passo verso la costruzione di un microcosmo che entrerà dentro la pelle di Rocco, togliendogli via via la voglia di lasciare Malta.

Qualsiasi guerra, oltre al bisogno di cibo, porta con sé quello disperato di divertimento: per questo Melita aiuta Zammit, un vero artista che crea fantasiosi jukebox con materiali di recupero, trasportandoli per tutta l’isola. Intorno ai personaggi principali se ne muovono altri, non meno rimarchevoli e ben tratteggiati: Tony Zebra, il pilota deciso a farsi “punire” ed espellere da Malta, e che invece, per continui e beffardi scherzi del destino, finisce sempre per essere decorato; Christina, l’amica di Melita, invischiata in una relazione senza senso né futuro; Aida, Julietta e le altre ragazze “di vita” ma anche di cuore; Miss Sicilia, la pericolosa ma inconsapevole Angelina Labbra.
Un affresco dolce amaro, coinvolgente, vivo, dallo stile leggero e profondo allo stesso tempo.