Ti rubo la vita
- Autore: Cinzia Leone
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2019
“Gli enigmi sono tre, una è la vita!”. Le parole della Turandot di Puccini, poste all’inizio di "Ti rubo la vita", lanciano il primo tassello di una trama densa, traboccante di significati e tematiche, raccontata attraverso un linguaggio che, come le grandi opere liriche che cita, avvince e avvolge, attrae e illumina.
La storia ha come protagonista proprio la vita, declinata in diverse forme attraverso le esperienze di famiglie differenti, ma anche specularmente simili: attraversando periodi storici difficili, dagli anni della guerra mondiale fino ai primi anni Novanta, solcando mari vasti e sconfinati, dalla Turchia all’Italia, generazioni di donne diverse, legate da un filo impercettibile, vivranno i loro drammi e le loro rivincite, per riconquistare ciò che è un loro diritto: un’identità perduta, calpestata, che si completerà soltanto nell’epilogo del romanzo.
La prima è Miriam, moglie di un turco musulmano, Ibrahim Ozal, bella e devota sposa dagli occhi neri e lucenti, che per un triste e tragico gioco del destino si trova costretta a rinunciare alla sua identità per volere di quel marito che ha scelto. L’uomo ruberà la vita, il nome e i costumi al socio ebreo ormai morto e costringerà lei, Miriam, ad indossare quelli della moglie defunta dell’ebreo, trascinando nel piano anche la figlia piccola, ignara della tela insidiosa intessuta dal padre. Da quel momento, la trasformazione dell’uomo nell’ebreo Abraham Azoulay, segnerà le vite e le storie dei suoi congiunti e dei suoi eredi.
Cosa significa perdere l’identità? Esser costretti a doverla ricercare, come se non fosse un diritto naturale, come se fosse un bene prezioso, ma così difficile da conquistare? Questo sarà l’interrogativo costante anche della figlia di Miriam e della povera Giuditta, marchigiana, nata e cresciuta nella più tragica storia italiana, durante la persecuzione degli ebrei, il fascismo e i suoi veleni. Ebrea senza madre, con un padre anarchico ed avventuroso e un innamorato cristiano. Anche lei, che rivendica la possibilità di amare chi vuole e di viver come vuole, affronterà prove difficili, battendosi contro una vita impostale da una storia che nega la libertà di esprimere se stessi. E così come sua figlia, Esther, che vedrà la sua esistenza stravolta da eventi del tutto nuovi, arrivati sulla soglia di casa senza avvisare, portati tra le mani di un uomo affascinante ed enigmatico che è avvolto da un’aura che profuma di dolcezza e nostalgia, come certi sogni che svaniscono non appena si riaprono gli occhi.
Miriam, Giuditta ed Esther: tre figure di donne che brillano dei bagliori delle eroine di una volta, appassionate e fragili, legate a uomini che, in un modo o nell’altro, gli hanno rubato la vita, chi con imposizioni, chi con un sorriso amaro; perché ad esser ugualmente vittime della storia che li ha visti crescere sono quelli stessi uomini. Ibrahim, che dovrà sempre rimpiangere quel furto di identità, il padre di Giuditta, uomo coraggioso, ma forse troppo concentrato su quegli ideali che professa, o Ruben, circondato dai fantasmi di una felicità mai raggiunta.
"Ti rubo la vita" è una saga familiare emozionante, è così carica di significati che li senti pulsare in ogni sua pagina e ne resti così avvinto che soffri con i suoi protagonisti, gioisci con loro e, arrivato all’epilogo, senti di aver ricevuto anche tu un piccolo regalo da questa travolgente esperienza di lettura.
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