Tosca dei gatti di Gina Lagorio

Sullo sfondo di una tranquilla località balneare ligure, di quelle che si animano con moderazione per tre o quattro mesi e rimangono quiete e sonnecchianti nel resto dell’anno, un’ancora giovane vedova trascina la propria vita senza stimoli e senza prospettive. È riservata, gentile ma distaccata, ed ha, agli occhi dei suoi compaesani, due colpe che non ammettono perdono: quella di avere preteso di insinuarsi nel cuore e nell’ordinata vita di un uomo sposato, e quella, forse ancora peggiore, di avere poi riversato tutto il suo amore sui gatti. Per questi due "efferati crimini", Tosca dev’essere punita: da qui l’ostracismo da parte della gente del paese, che si limita a tenere con lei rapporti appena appena civili, arrivando addirittura a ritorsioni che vanno dai furtarelli nel suo giardino all’avvelenamento di Miciamore, il suo gatto preferito. Ma sarà tutto opera dei compaesani senza cuore, o forse la solitudine e la disperazione di Tosca la portano a vedere ciò che le accade in modo distorto e ad avere sviluppato una certa mania di persecuzione? In realtà Tosca, dentro di sé, urla di disperazione. Vorrebbe amore, uno scambio di idee ed esperienze, o semplicemente compagnia, un uomo, amici, persone positive. Purtroppo la vita l’ha portata in un tunnel senza ritorno: rimasta presto vedova dell’amatissimo marito Mario, ha creduto di ritrovare in Bruno, infelice marito di una donna gravemente malata, una persona alla quale chiedere ed offrire sostegno. Bruno, però, non ha saputo reggere alla pressione della società ed è tornato alla tristezza del suo matrimonio di facciata, lasciando Tosca alla sola compagnia dei suoi amati gatti, nonché delle bottiglie, delle sigarette e della sua asma che va peggiorando. È durante l’ennesima estate che la vita di Tosca si anima grazie alla vicinanza di Gigi, lo scrittore, e della sua compagna Tonì, che le offrono quell’amicizia che da tempo non conosceva più. In realtà, inizialmente l’interesse di Gigi per Tosca è più che altro professionale: lo incuriosisce il personaggio della donna, che vuole osservare meglio per renderla protagonista di un libro. Man mano che la frequentazione va avanti, però, e soprattutto per merito di Tonì, lo scambio dapprima culturale, e poi via via più profondo, di vita e di esperienze, fra i tre, fa nascere e cementa un’amicizia che si rivela importante, tanto da far vergognare Gigi delle sue stesse intenzioni. Altri personaggi vi si inseriscono: Matteo, il figlio di Gigi, la fatale Lavinia, il suo tranquillo e rassegnato compagno Enrico. Il contatto con tante individualità diverse ma concatenate fra di loro, per Tosca, è uno stimolo importante ed una speranza alla quale si apre. Ma le vacanze, fatalmente, finiscono...

Romanzo delicato e malinconico, sorprendentemente evocativo nella sua semplicità, “Tosca dei gatti” di Gina Lagorio non è tuttavia adatto a chi cerchi azione e colpi di scena. Chi invece ricerca una lettura che sappia coinvolgerlo e commuoverlo si innamorerà del personaggio di Tosca e si chiederà quante Tosche si trovino intorno a lui... Rimarchevole la differenza iniziale di stile fra le pagine viste dalla parte di Tosca, più semplici e lineari, e quelle "pensate" da Gigi, a volte rese leggermente pesanti da troppe elucubrazioni, ed alle quali via via anche quelle di Tosca tendono ad assomigliare, perdendosi in un evanescente gioco a nascondino fra realtà e finzione letteraria, ed arrivando infine ad un epilogo, sebbene prevedibile, che per un attimo sembra uscito dalla fantasia di Gigi.