Tre camere a Manhattan
- Autore: Georges Simenon
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Adelphi
- Anno di pubblicazione: 2015
“Si era alzato di scatto, esasperato, alle tre di notte, e si era rivestito così in fretta che per poco non usciva in pantofole, senza cravatta, con il bavero del soprabito rialzato, come quelli che portano fuori il cane la sera tardi o di buon mattino”.
Il rumore dei passi di François Combe risuonava nelle strade quasi deserte del Greenwich Village mentre l’uomo “parigino puro sangue”, da circa sei mesi a New York, ripensava “a quei due che per l’ennesima volta gli avevano impedito di dormire”. Al medesimo piano di quella casa che dopo due mesi, ancora non riusciva a considerare una vera casa, abitava un pittore le cui iniziali erano J. K. C., che riceveva il venerdì sera la visita di una donna, Winnie. Le liti tra la coppia si susseguivano di continuo e sopportare questa situazione diventava sempre più difficile. Era meglio vagare di notte per la città senza aspettare l’epilogo inevitabile, entrare in un bar, anzi “una specie di gabbia di vetro”, per non sentirsi più solo all’interno della quale alcune sagome umane formavano delle macchie scure. François si era seduto su di uno sgabello fissato al pavimento che si trovava davanti a un bancone interminabile. Accanto a lui una donna.
All’interno del locale c’era un’aria di baldoria, di quelle notti nelle quali non ci si decide ad andare a dormire trascinandosi da un posto all’altro, dopo aver ordinato una cosa qualunque, delle salsicce, Combe aveva guardato la sua vicina, la quale invece di mangiare si stava accendendo una sigaretta lentamente, con gesti studiati. Kay Miller, vestita con un abito di seta nera sotto una pelliccia lasciata scivolare sulle spalle, calze velate che esaltavano le lunghe gambe, fumava come facevano le americane, con gli stessi gesti e la medesima piega delle labbra che si vede sulle copertine delle riviste e nei film.
“Lei è francese, vero?”.
Tre camere a Manhattan (titolo originale Trois chambres à Manhattan, traduzione di Laura Frausin Guarino) fu pubblicato per la prima volta in 14 puntate su Carrefour dal maggio al giugno del 1946 e quasi in contemporanea a luglio dello stesso anno da Presses de la Cité. Il volume uscito nella Collana Biblioteca Adelphi nel 1998, viene ora riproposto in edizione economica accompagnato dalla copertina che raffigura una fotografia di Ernst Haas del 1980 che sorprende due passanti mentre attraversano d’inverno una strada di New York proiettando lunghe ombre.
“È uno dei rarissimi libri che abbia scritto a caldo e questo mi faceva paura”, confessò Georges Simenon (Liegi 1903-Losanna 1989), riferendosi al testo che descrive una grande passione e due solitudini. L’autore, che aveva terminato di scrivere il romanzo a Québec, in Canada, dove si trovava con la moglie Tigy e il loro figlio Marc, aveva trasportato su carta la storia del suo incontro fatale con Denyse Ouimet, con la quale aveva vissuto un lungo e complicato rapporto amoroso. Tre camere a Manhattan all’interno delle quali consumare una passione bruciante per capire se un amour fou abbia futuro o meno.
Una narrazione scritta con frasi veloci che ha come sottofondo una New York notturna caratterizzata da un ricercato gioco di luci e ombre. È la stessa solitudine dei Nighthawks, i Nottambuli (1942), celebre dipinto di Edward Hopper, che giocano a sfidare la propria condizione in un anonimo bar, la vera protagonista di uno dei romanzi più realistici e straordinariamente attuale scritto da un autentico maestro della narrativa di tutti i tempi.
“... senza conoscersi si erano incontrati per miracolo nella grande città, e ora si aggrappavano l’uno l’altro con disperato ardore, come se si sentissero già pervadere dal freddo della solitudine”.
Tre camere a Manhattan
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Tre camere a Manhattan
Lascia il tuo commento