Trenodia
- Autore: Elena Copelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2011
“Trenòdia” o “Trenodìa”? Il romanzo di Elena Coppelli, eclettica artista ed interessante scrittrice, desta interesse già dal titolo (che si legge Trenòdia).
Sì, Trenòdia, ma… cosa significa? Trenòdia, dal greco “canto funebre”, potrebbe far pensare ad una storia lugubre, triste, nera, invece, già dalle prime pagine, il lettore viene piacevolmente trasportato in una realtà che non si aspetta.
Non che il titolo non abbia a che fare con morti o funerali, ma in una realtà che non è reale, in una e più situazioni che parrebbero di vita quotidiana, banale, ma che sottendono un mondo ed una vicenda che di quotidiano e banale hanno ben poco.
Sin da subito il lettore è calato nella contemporaneità di una grande città del nord, nella vita, questa sì assai banale, dell’operaio Pino. Pino ha pochi amici, pochi interessi, poche novità nella sua vita, finché, per puro caso, non scopre di avere una grande passione: partecipare ai funerali, non però di persone conosciute, ma di perfetti estranei, di gente comune, che la morte rende, almeno per quel momento, interessante e benevola agli occhi degli altri. E’ davvero la morte, separando a volte in maniera straziante, ad unire famiglie e persone, che la vita ha allontanato? Una volta morti siamo davvero “cari estinti”? Cioè, improvvisamente, diventiamo buoni e ci vogliono tutti bene? E’ proprio questo bizzarro aspetto ad incuriosire Pino, fin tanto che…sarà qualcun atro ad essere incuriosito da lui: Johnny la mosca.
Pino e Johnny, la coppia che non ti aspetti, un’avventura che non ti aspetti, perché non si può immaginare cosa abbia a che fare una mosca con un uomo che vaga per funerali con il vestito buono. Ed invece è qui che sta la genialità della scrittrice, nel rendere surreale il reale e reale il surreale, nel far affezionare il lettore ad un uomo banale e persino ad una mosca, nel fare il tifo per questa coppia, che dovrà affrontare qualcosa di insolito e misterioso, che incolla il lettore al libro e che gli fa far nottata pur di capire cosa succede nel capitolo successivo.
Il finale non si può svelare, ma non si può neanche intuire fino all’ultima riga, che lascia il lettore con un misto di malinconia e di buonumore, di allegria e spensieratezza, quasi convinto che certe cose possano succedere veramente…
Trenodia (reNew)
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