Trimalcione e il salto di Tiberio di Armando Carravetta

Un romanzo storico ambientato a Capri negli ultimi giorni di vita dell’imperatore Tiberio.
Il protagonista della vicenda raccontata da Armando Carravetta è il giovanissimo liberto Marcine, colui che poi diventerà noto attraverso le pagine di Petronio come il ricco e volgare “Trimalcione”.

Il Trimalcione presentato da Carravetta nel suo Trimalcione e il salto di Tiberio (Aporema Edizioni, 2023) si discosta totalmente dal personaggio presentato nel Satyricon di Petronio.
In questo romanzo viene infatti raccontata parte della sua infanzia.
L’autore s’immagina un intelligente e vivace ragazzino che vive a Puteoli in una ricca famiglia di mercanti. Suo padre è il liberto di un imprenditore che fa affari con la famiglia imperiale, e proprio per questo il ragazzino viene inviato a Capri, dove risiede il vecchio imperatore Tiberio. L’idea è quella di farlo accogliere come schiavo di compagnia nel palazzo dell’erede di Augusto. Ma Trimalcione è spaventato, dato che su Tiberio si raccontano tante stranissime storie. C’è chi lo descrive come un pervertito. Chi come un sadico. E poi c’è chi racconta che sia completamente impazzito.
Arrivato nell’isola di Capri, il protagonista conoscerà altri giovani schiavi ma non avrà mai modo di vedere da vicino il tanto temuto imperatore.
Tiberio è infatti partito per recarsi a Roma, e da quel viaggio non tornerà più...

Durante l’assenza di Tiberio, Trimalcione e i suoi amici verranno messi a parte di inquietanti misteri e si impegneranno in un’avventura rischiosa. Tutti sull’isola parlano di un grande tesoro nascosto dall’imperatore. E il giovane Marcione muore dalla voglia di metterci le mani sopra.

Il romanzo è godibile e curato. Descrive bene l’ambiente caprese in epoca imperiale, ricostruendo anche visivamente quelle che dovevano essere le antiche ville edificate da Tiberio. Inoltre si interroga sul valore politico e umano di un imperatore spesso frainteso o sottovalutato.