Tutte le poesie
- Autore: Mango
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2015
Con il passare del tempo la scrittura poetica è diventata per Pino Mango una modalità di espressione necessaria quanto, se non più, della musica stessa. Ne è testimonianza il volume edito da Pendragon nel 2015 “Tutte le poesie”, che raccoglie insieme le poesie del libro d’esordio (“Nel malamente mondo non ti trovo”; 2004); del successivo “Di quanto stupore” ( 2007), e i componimenti nuovi ( “I gelsi ignoranti”) che Mango avrebbe voluto pubblicare nella primavera del 2015 .
Il volume nella sua veste editoriale sobria ed essenziale ci pone al cospetto di una parola scritta che riflette senza colori aggiunti la felicità creativa e la profondità di un discorso poetico centrato sulle grandi domande della vita umana: l’amore, il destino, il senso di ciò che muta e ciò che resta. “La vita è ciò che tu suoni” recita il verso di una famosa lirica di Pedro Salinas ( “Tu vivi sempre nei tuoi atti”) che mi è tornata alla mente leggendo i versi di Mango e non solo per il richiamo alla musica e per il tono elevato del dettato lirico, ma perché nella meravigliosa dichiarazione d’amore, il poeta iberico aggiunge
Perché tu hai/capovolto i misteri.// E i tuoi enigmi /ciò che mai potrai capire/ sono le cose più chiare.
Bene, nei testi di Mango si percepisce questa stessa vertigine, che solo la vera poesia sa trasmettere: di sfiorare il mondo, la sua essenza, “con la punta delle dita” (come scrive Salinas). Il domandare incessante di una musica perduta, che da un luogo diverso o lontano continua a raggiungerci, ovunque noi siamo. Un enigma, la vita, sempre sfuggente, che non vuole essere decifrato, ma ascoltato con un sentimento, amoroso e religioso, della Realtà che si incarna in ogni parola, in ogni immagine come un filo di luce che riesce a farsi strada tra le persiane di una stanza in penombra...
In un breve componimento di Mango intitolato “Di Dio e del mio stato d’animo”, ( fa parte dell’ultima raccolta e rappresenta dunque un apice di maturità e fermezza, non soltanto espressiva, ma di pensiero, dell’autore) leggiamo:
Il cosmo è nel destino dell’uomo./ Assoluto, minimo, massimo senso di luce./mi capacità di Dio e del mio stato d’animo./ Pelle è l’amore che canta/e fiorire è un finire/aggiustare è un capire man mano.
Ogni parola di questo testo bellissimo e struggente richiama al senso di un’appartenenza. A una radice di destino, a un legame cosmico tra l’uomo e Dio ; a un’idea della vita come canto e fioritura e quindi dono di Bellezza che contiene in sé la ferita di ciò che, mortale, è destinato a passare e che tuttavia ci aiuta a comprendere, “aggiustare”, fino a trovare un oscuro completamento umano.
Nella nota di presentazione dei suoi nuovi e ultimi componimenti, Mango ha scritto:
La poesia è un bene prezioso, per me è un innamoramento mai finito, è come lo scoppio d’un glicine quando non ne può più di nascondersi alla primavera, e allora il suo profumo scivola dai grappoli fino ad aggrapparsi all’aria sottostante, che con un soffio leggero leggero lo sposterà verso un paesaggio costiero appena dipinto.
Seguendo le orme della Primavera (stagione della fioritura, che avviene però mediante una ferita) Mango ha incontrato, come in un innamoramento, quella forma intatta di stupore che è la poesia e con essa l’anima più autentica della vita ( “e fiorire è un finire”).
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