Umanesimo e rivolta in Blade Runner
- Autore: Luigi Cimmino Giorgio Pangaro
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Rubbettino
- Anno di pubblicazione: 2015
Sono venuto su strabico, equamente diviso tra cielo e terra: da un lato il mito di ritorno della rivoluzione mancata (la terra) dall’altro l’attesa del millennio con le cifre da fantascienza (il cielo) attraverso visioni prodromiche di film e telefilm: dal 2001 nicciano-straussiano di 2001 Space Odissey alla Los Angeles del 2018 di Blade Runner sognavo o tremavo a occhi aperti. Il tempo non è stato galantuomo: di vetture volanti e monoliti neri, sin qui nemmeno l’ombra. Per androidi e replicanti muniti di autocoscienza ci stiamo invece attrezzando. E dunque Blade Runner. Una volta di più Blade Runner. Il notturno, piovoso, distopico, filosofico, cult movie Blade Runner. Come dire la science fiction che incrocia la metafisica, che incrocia l’umanesimo che incrocia l’hard boiled. Niente male per un solo film. L’imprinting è puro Philip Dick-style: tra il film di Ridley Scott e il suo “Ma gli androidi sognano pecore elettriche?” (da cui Blade Runner prende le mosse) ci passano le visioni-intuizioni etico-escatologiche dello scrittore e il senso della narrazione cinematografica del regista. 117 minuti tra i più significativi e spettacolari (spettacolarmente significativi) che la fantascienza possa annoverare.
Si intitola (non per caso) “Umanesimo e rivolta in Blade Runner” (a cura di Luigi Cimmino, Alessandro Clericuzio e Giorgio Pangaro, Rubbettino 2015) il saggio collettivo che conviene ripassare per prepararsi all’uscita del sequel Blade Runner 2049 (altra cifra da fantascienza) dal 4 ottobre nelle sale.
Una rapida scorsa alla trama del capostipite e poi veniamo al saggio: in una Los Angeles del futuro dove replicanti antropomorfi vengono impiegati come forza lavoro nelle colonie extra-terrestri, un gruppo di androidi si è dato alla macchia tra gli anfratti plumbeo-avveniristici della megalopoli. Il blade runner (una specie di poliziotto terminatore di replicanti) Rick Deckard, accetta di dar loro la caccia come ultima missione. In apparenza tutto qui: né più né meno che un noir futuribile, signore e signori.
Scorrendo le pagine di “Umanesimo e rivolta in Blade Runner” si prende invece atto di tante cose, esplicite e sottese al film di Ridley Scott: prima fra tutte che per entrare appieno nell’esperienza di Blade Runner bisogna innanzi tutto riuscire ad andare oltre la sola e semplice apparenza. Risalire, per esempio, alla fonte letteraria, cioè alle pecore elettriche di Philip Dick (ma non solo, anche a un paio di altri suoi racconti propedeutici alla stesura di Do androids dream of electric sheep?). Per rifarmi a quanto scrivono i curatori nella nota introduttiva del volume:
“I saggi contenuti in questo quinto volume della serie ‘corpo a corpo’, come d’abitudine provengono da diversi ambiti disciplinari, ma stavolta la netta prevalenza è data a un folto gruppo di studiosi di letteratura inglese e americana, e la ragione è presto detta: su Blade Runner si sono esercitati più o meno tutti i critici e gli studiosi di cinema (…) mentre quel che c’interessava maggiormente (…) era un’analisi più approfondita dell’opera di partenza che consentisse una comprensione più chiara e un giudizio più ponderato sull’opera d’arrivo”.
Tra le pagine di questo saggio, la comparazione film/romanzo non risulta muscolare, non prevede cioè né vincitori nè vinti: Ridley Scott semplifica giocoforza le numerose implicazioni ontologiche del libro, ma lo fa benissimo e in maniera funzionale alla messa in scena. Dimostrando come il passaggio dal romanzo al film possa risultare talvolta indolore e generare capolavori (senza Blade Runner Philip Dick sarebbe mai diventato lo scrittore di culto che è diventato?). Su questa scia, il contenuto analitico di “Umanesimo e rivolta in Blade Runner” si pone come equanime, senza pretese di risposte univoche. Sollecitando piuttosto riflessioni trasversali su un libro e una pellicola che hanno dettato la rotta decisiva per il cinema e la letteratura di fantascienza a seguire.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Umanesimo e rivolta in Blade Runner
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