Un amore trascorso
- Autore: Sergio Anelli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
La storia di un amore passato, quello tra due studenti universitari degli anni settanta, anni critici e turbolenti. Il ricordo del loro amore, nel protagonista, perdurerà negli anni successivi: rincorrerà il ricordo di Giulia senza mai più rivederla. La cercherà tra la gente che affolla le strade, nei cortei di protesta, tra le parole di un articolo. La cercherà con gli occhi tra migliaia e migliaia di persone ai funerali di Enrico Berlinguer.
“Oggi faccio lo scrittore. Non ti vedo da oltre vent’anni. Vivo di altri affetti … ogni tanto mi tormentava un oscuro travaglio dei sensi nel ricordo di te. Solo nel ricordo. Perché la memoria del nostro vissuto, come avresti detto tu, non è fatta delle cose che vogliamo tenere a mente, ma solo di quelle che non possiamo dimenticare, che ci ingombrano il cervello anche quando non vorremmo.“
Un romanzo che sembra essere una lunga lettera d’amore, scritto in prima persona, nel quale si ripercorre il tempo trascorso del loro amore, dei loro studi, della piacevole scoperta del sesso, della loro fede politica e degli anni fortemente politicizzati che portarono al terrorismo. Una storia intensa, forte, che fa riflettere. Una lettura appassionante e coinvolgente, una rinascita sentimentale senza dimenticare chi si è e il proprio bagaglio culturale. Un frammento di storia che appartiene a tutti noi. Lasciato alle spalle il ’68, dopo la laurea, lui e Giulia avevano trovato lavoro come correttori di bozze presso un editore che aveva iniziato da poco a pubblicare libri importanti. Entrambi erano stati incaricati di trovare testi inediti e in questo caso Giulia, che conosceva tanta gente, sapeva a chi rivolgersi per un aiuto. Giulia era bellissima, bionda, snella, dal corpo slanciato, con gli zigomi sporgenti e gli occhi dallo sguardo intenso e luminoso. Venivano dallo stesso perduto posto di provincia, una di quelle cittadine con il centro di portici, e passeggi di gente benestante e elegante. Lui era cresciuto in strada, figlio di un impiegato e di una sarta, gli studi vissuti come una lotta, e anche la malattia e la morte del padre gli avevano fatto scoprire la vita a randellate sulla testa. Lei era di famiglia agiata, abbandonata dopo vari litigi. Fu in un corteo contro la guerra in Vietnam che si incontrarono. La polizia caricava e loro fuggivano: Giulia al primo anno di università aveva paura e pensava di non farcela a scappare. Una mano afferrò la sua, la strinse e presero a correre insieme. In realtà tra Marcuse e la sinistra, i cortei e l’eskimo, fu la nostra storia di provinciali a legarci in un progetto comune. Avrebbero trascorso un paio di giorni in un villaggio di pescatori in Liguria, dove non sarebbe stato difficile invitare Gunter; poi a Milano per una conferenza, Pier Paolo che doveva rientrare a Roma dal Friuli, e Italo che viveva tra Torino e Parigi. Il problema vero era convincerli a farsi dare un loro testo inedito. Tra passeggiate nei boschi e sulla spiaggia, quei brevi giorni videro Gunter chiedere di Berlinguer a Pier Paolo, impegnato in più conversazioni con Italo per gli avvenimenti del momento, con gli scioperi ormai quotidiani dei lavoratori nelle fabbriche. A Pier Paolo le bandiere rosse suscitavano ancora un fascino antico, perché nella situazione del tempo le classi e il popolo non esistevano più, si era diventati tutti borghesi. Italo non aveva nostalgie per il mondo arcaico e preindustriale, che non erano altro che utopie reazionarie. Pier Paolo, invece, difendeva le piccole ricchezze contro la massificazione spacciata per progresso. Due giorni di conversazioni e confronti che terminarono con la consegna dei loro inediti ai due giovani editing, che nel frattempo avevano trascorso un travolgente e passionale soggiorno al mare. Fecero rientro a Roma nei giorni del golpe di stato in Cile. Giulia scomparve all’improvviso e il nostro protagonista non la rivedrà più. Ne sentirà parlare nei processi per terrorismo con lo pseudonimo di Ornella. Rimarranno gli inediti dei tre grandi scrittori (bravo l’autore che ne ha tratteggiato il pensiero) e il ricordo di lei immutato nella sua mente e nel suo cuore, tanto quanto gli avvenimenti dell’epoca che avevano segnato entrambi. La storia del loro amore verrà vissuto dal nostro protagonista con indecifrabili sentimenti, con strane pulsioni e crudeli fantasie e tra analisi introspettive e riflessioni politiche, giungerà all’avvento di una nuova età.
“In realtà ti ho sempre rincorso con il pensiero, perché sentivo e credevo che i nostri tormenti e i nostri problemi fossero finiti troppo presto, troppo in fretta. Come in fretta erano cadute le ansie intessute nei testi di quegli scrittori, che avevamo conosciuto da vicino. Sui loro libri non ci si era, non ci eravamo, fermati a riflettere abbastanza. Oggi addirittura mi sembra di doverli ancora incontrare per approfondire, chiedere e dare spiegazioni.“
Un amore trascorso
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