Un anno con Lloyd di Simone Tempia

Un anno utile, Un anno con Lloyd.

“Lloyd, qual è il segreto per essere eleganti?”
“Ricordarsi che l’eleganza è ciò che si indossa sotto ai vestiti, sir”
“Ma questo vuol dire che è nascosta agli occhi di tutti…”
“Infatti l’eleganza non si vede, sir. Però si nota”
“Molto appropriati, Lloyd”
“Molte grazie, sir.”

Lloyd è un nome che è entrato prepotentemente (ma con eleganza) nell’immaginario collettivo. Poche parole, poche frasi divulgate sui social network, molti apprezzamenti e un personaggio, una persona, che sentiamo vicino.
Un maggiordomo come quelli che si vedevano nelle storie anni e anni fa, un maggiordomo che è prima di tutto consigliere, prima ancora amico. Piccoli (ma non troppo) consigli, parole spese con parsimonia eppure utilizzate al loro meglio, alla massima potenza.
Una frase può mutare la nostra prospettiva, può indurci a saltare il fosso oppure farci frenare appena in tempo per non precipitare nel baratro. Consigli all’apparenza banali, ovvi, scontati. Consigli che, in realtà, sono un distillato di saggezza e semplicità, perché spesso le cose più belle sono le più semplici. E arrampicarsi sugli specchi non porta a nulla, serve soltanto a spendere forza e a ritrovarsi con le mani sanguinanti.

Simone Tempia ci parla (attraverso il buon Lloyd) con il cuore in mano, quasi come un vecchio amico che non vediamo da anni.
La cosa strana è che lo sentiremo esattamente come tale, nonostante la maggior parte di noi non lo conosca se non attraverso le sue parole perdute (trovate?) nella rete.
Un libro piccolo, ma pesante, no, non nel senso che annoia, anzi…
Pesante perché contiene talmente tante buone cose da poter essere considerato immenso. Eppure è piccolissimo. Un piccolo tesoro.