Un assassino alla mia porta di Samantha King

"Un assassino alla mia porta" di Samantha King è un thriller psicologico. Una famiglia apparentemente perfetta viene sconvolta la mattina in cui, un uomo dal volto coperto, irrompe in casa. Non è però una mattina qualunque, ma il giorno del compleanno dei gemelli: Aidan e Annabelle.
Madeleine, la protagonista, fino ad allora ha tenuto in piedi un matrimonio non sempre perfetto, suo marito, infatti, si è lasciato andare, ogni giorno di più, alla violenza e alla cattiveria. I suoi figli, però, le bastano a sopravvivere, in fondo la sua vita tranquilla le piace, tra giochi al parco, scuola dei bambini e dolci da preparare in cucina. Fino a quella maledetta mattina quando un uomo le ha fatto scegliere quale dei gemelli salvare. Il trauma è stato fortissimo, tanto da togliere a Madeleine la parola.

"Un assassino alla mia porta", però, non è mai quello che sembra e ogni volta che il lettore crede di essere entrato nella mente della protagonista c’è un anello mancante che si svela. Complice una narrazione costruita magistralmente, intrisa di fine psicologia, il libro si altalena tra realtà e suggestioni oniriche con un lettore chiamato a ripercorre la storia insieme a Madeleine. La trama è in continua evoluzione, come se fosse riscritta ogni volta con un tassello in più, tra flashback e ricostruzioni. I colpi di scena non mancano, così come il sapiente tratteggio della psicologia dei personaggi.
La donna rivive quegli attimi, mai certa dei suoi ricordi, ritrova la parola, comprende di aver traslato le sue paure sulla realtà e, fino all’ultima pagina, lotta per salvare la sua preziosa famiglia. La protagonista suscita sentimenti ambivalenti nel lettore che la vede subire silenziosamente e non ne comprende le ragioni, però l’ammira per la sua tenacia e il suo amore smisurato degno solo delle grandi eroine.
Il libro potrebbe diventare un film per la suspense, che emerge già dalle pagine scritte, per i colpi di scena e per l’approfondimento psicologico così attento.