Un bravo ragazzo di Giampaolo Morelli

Messi da parte gli abiti de “L’ispettore Coliandro“, Giampaolo Morelli ci racconta la storia di Raimondo, un diciassettenne di buona famiglia, abbastanza solitario e introverso. Il suo mondo è fatto di poche cose e di poche persone: una madre depressa; i brutti voti a scuola; gli insegnanti che lo fanno sentire inutile e stupido; un solo amico, Ruben, che a differenza di Raimondo riesce ad essere più simpatico e a instaurare più facilmente amicizia; infine Claudia, la ragazza più bella della scuola, e, segretamente, il suo sogno proibito. Detesta tutto questo piccolo mondo che gli gira intorno e si sente spaesato e diverso da tutti i ragazzi della sua età. Spesso vorrebbe reagire, ma poi finisce, come sempre, chiuso in camera a guardare film a luci rosse. E anche quando cerca, ancora, una via di fuga con l’immaginazione, riesce a fare solo sogni sconci.
L’unica passione è quella per i giochi di prestigio E grazie a questa e a una ragazza di nome Giulia sentirà, finalmente, di saper (e di poter) muovere i fili della sua vita. Anche solo per una sera, quella in cui porterà in scena un numero da prestigiatore.
E’ terrorizzato, all’inizio. Ha il terrore di fare schifo e di non riuscire nemmeno in questo, ma poi, sul palco si lascia andare e gli applausi che giungono lo rendono vivo, più che mai.
Il suo primo pensiero è che vorrebbe che quegli applausi, quel piccolo successo fosse ascoltato da tutti, dai compagni di scuola, dalla madre, da Ruben.

Questo è il primo libro di Giampaolo Morelli, con la prefazione di un amico d’eccezione, Carlo Lucarelli. E’ scorrevole, diviso in capitoli brevi e ha una scrittura giovane e fresca. E’ un libro piacevole e arguto. O come l’ha definito Lucarelli, semplicemente, una bella storia.