Un gioco da bambini di J.G. Ballard

Il 25 agosto 1988, la popolazione adulta dell’idilliaco e moderno villaggio residenziale Pangbourne (20 persone) è stata sterminata nel lasso di tempo di meno di mezz’ora assieme a 12 dipendenti, tra i guardiani e le domestiche. Inoltre, i loro 13 figli adolescenti sono scomparsi. La polizia brancola nel buio ipotizzando spiegazioni inverosimili finanche di fantapolitica e che scomodano pure gli extraterrestri. Essi sono stati uccisi in modi disparati, anche fantasiosi ma sempre crudelmente efficaci. Lo psichiatra forense Richard Greville è chiamato a ricostruirne la dinamica e trovare indizi per indentificarne i responsabili, ma le sue ipotesi non sono gradite e vengono condivise solo dal sergente Payne che collabora con lui.

Il romanzo, presentato nella forma di un giallo deduttivo, è una satira distopica a partire da una sorta di critica sociologica giustificata con riflessioni di psicologia sociale abbozzate a stigmatizzare i comportamenti iperprotettivi dei genitori.

“Per un atroce paradosso, la vera causa della morte di questi padri e quelle madri fu il regime d’affetto e di premure ch’essi avevano instaurato nel Village”.

La storia di questo racconto breve è pervasa da un pessimismo cinico sconsolante.

“Incapaci di manifestare i propri sentimenti o di reagire a quelli altrui, soffocati sotto una coltre di elogi e approvazioni, si sentivano imprigionati per sempre in un universo perfetto”.

Un gioco da bambini è un romanzo breve dello scrittore britannico James Graham Ballard (Shanghai, 15 novembre 1930 – Shepperton, 19 aprile 2009), pubblicato in inglese (Running Wild) nel 1988 e in italiano nel 1992 (l’edizione più recente è uscita nel 2013 per Feltrinelli, con la traduzione di F. Castellenghi Piazza). Dopo aver abbandonato gli studi di medicina in Inghilterra, Ballard lavorò come giornalista scientifico e iniziò a scrivere racconti di fantascienza nel 1956. Molti dei suoi romanzi hanno la forma di narrativa fantascientifica postmoderna, vicina alla corrente cyberpunk.