Un romanzo per gli occhi
- Autore: Daniela Brogi
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Carocci
- Anno di pubblicazione: 2018
Daniela Brogi, ricercatrice universitaria in questo accurato saggio, Un romanzo per gli occhi , si sofferma sugli accostamenti tra scrittura e immagine analizzando Manzoni e Caravaggio. L’attenzione alle illustrazioni è una peculiarità dell’opera manzoniana per eccellenza. Vi è uno stretto rapporto tra testo e immagine che innerva il testo materiale ed è costitutiva dell’invenzione romanzesca manzoniana.
Leggendo il libro con le illustrazioni si scopre il romanzo nella sua completezza. Giova rammentare come il libro più celebrato di Manzoni sia stato studiato per anni in edizione mutila, monca, priva oltre che delle immagini anche della “Storia della Colonna Infame” senza la quale non si comprende il senso del romanzo. E questo lo ha spiegato bene Salvatore Silvano Nigro nella Funesta Docilità, quando avverte il lettore che la parola “fine” non la si trova se non al termine dell’opera sugli “untori”.
Le immagini trascurate vengono ora poste nella loro corretta posizione e valutazione. Lo “scandalo” in senso evangelico, dei Promessi Sposi è nell’avere posto al centro del romanzo non i potenti, ma gente comune. Vi è in questo percorso, un parallelo con Caravaggio, con il suo porre risalto la figura degli umili, degli oppressi. Sono donne e uomini che finalmente si riesce a distinguere da quella immensa moltitudine d’uomini, una serie di generazioni che passa sulla Terra, inosservata, senza lasciarvi un vestigio. Donne e uomini ai quali per la prima volta anche Manzoni dà la parola, ma non a caso. Questi per la prima volta ritiene di potere innalzare la lingua parlata, elevandola a dignità di lingua scritta e di adeguare la lingua scritta a quella parlata, la letteratura alla lingua d’uso.
Il modello di lettore che Manzoni considera è Renzo e in questo si esprime e si evidenzia il portato politico della sua scrittura. Passando a Caravaggio l’autrice inizia con una coincidenza apparentemente poco significativa, quella che i suoi genitori si chiamassero Fermo e Lucia.
Daniela Brogi analizza il nesso Manzoni Caravaggio verificando come in ambedue si manifesti il realismo in un modello particolare, seicentesco che l’autrice definisce “cristiano” dove entrano in scena soggetti nuovi, le moltitudini.
Le vignette che illustravano l’opera manzoniana sono una sorte di graphic novel ante litteram, un grande fumetto che attraversa il testo. Cultura verbale e cultura dell’occhio che possono entrambe affiancarsi senza che una domini l’altra anzi arricchendosi vicendevolmente.
Un romanzo per gli occhi. Manzoni, Caravaggio e la fabbrica del realismo
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