Un secolo di sentimenti. Amori e conflitti generazionali nella Venezia del Settecento
- Autore: Tiziana Plebani
- Anno di pubblicazione: 2012
Tiziana Plebani, storica e bibliotecaria presso la Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, con il suo “Un secolo di sentimenti. Amori e conflitti generazionali nella Venezia del Settecento” (Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, 2012) incanta i lettori e la giuria del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, che le assegna il riconoscimento della sezione “Finestra sulle Venezie” (una delle tre di gara, la premiazione oggi 16 novembre a San Polo di Piave - Treviso). Seduce e coinvolge perché lei, apprezzata studiosa che ha concentrato la propria indagine soprattutto nella storia di genere e autrice di numerosi saggi a partire dal 1991, nella sua ultima opera parla di storia in modo completamente nuovo, confermandosi sulla scena nazionale una delle protagoniste di uno sguardo inedito, quello che indaga il ruolo dei sentimenti e delle passioni nelle grandi vicende del passato.
“L’ipotesi che sta sullo sfondo della mia indagine – spiega Plebani – è dunque la storicità dei sentimenti: ciò che potrebbe apparire immutabile, il cuore umano, può invece essere considerato un soggetto mutevole, come è dinamico il rapporto tra l’io degli individui e la società. Tener presente questa variabile può essere utile nel lavoro dello storico? Che cosa può rivelarci la storia dei sentimenti che già non sappiamo?”.
Secondo la storica, la strada d’indagine sui sentimenti può esserci d’aiuto e individuare nella sfera affettiva un percorso di conoscenza che affronta più da vicino il sentire e l’orientarsi degli individui. La questione cruciale, sulla quale il libro fa perno è come si sia formata e diffusa una cultura in grado di incidere sulla sfera emozionale, coinvolgendo gran parte degli individui, creando un timbro peculiare, a musicalità di fondo, il colore di un’epoca. Plebani si è affidata alle fonti istituzionali (e non al patrimonio degli “ego – documenti” come si potrebbe pensare), nell’intenzione di collegare le parole ai fatti, di intrecciare i sentimenti con il loro campo d’azione nella realtà e i loro riflessi nel quadro sociale. Ne scaturisce un’indagine che ha messo a fuoco la Venezia del Settecento e ha concentrato l’attenzione sulle pratiche sociali e sui sentimenti amorosi della seconda metà del secolo ma con la volontà di collegare ciò che stava succedendo in laguna alla trasformazione della società e dei sentimenti in Europa. Un vento caldo e potente soffia infatti nel Settecento in tutta Europa, consegnando parole cariche di energia ai figli e svuotando quelle dei padri. Un vento nutrito di cultura, romanzi e frequentazione dei teatri, che a Venezia rende sempre più audaci i figli e le figlie. In questo libro si possono seguire mentre scrivono lettere, inviano suppliche per liberarsi da padri dispotici, sorprendono i parroci con matrimoni clandestini, rincorrono una dispensa per nozze segrete, fuggono di casa. I padri invece escogitano impedimenti, chiedono correzioni e progettano matrimoni forzati. Sono anni, atmosfere, idealità che masticano poco il linguaggio dell’ubbidienza e del sacrificio. La posta in gioco è del resto la libertà di vita. Il terreno dello scontro è l’amore, che in questo secolo si conquista un prezioso alleato: la cultura, che assegna infatti all’amore il compito di creare una comunità rigenerata e migliore.
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