Un tipo elettrosensibile
- Autore: Demetrio Salvi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
Demetrio Salvi, docente di storia del cinema, scrive un libro che lo riguarda da vicino, intitolato Un tipo elettrosensibile, edito da Oltre edizioni.
Un libro importante, di grande impatto emozionale, dove l’autore racconta la propria esperienza riguardo a una malattia strana, di cui si conosce poco, sicuramente una diretta conseguenza dello stile di vita contemporaneo.
Un libro che:
Descrive mirabilmente una condizione di malattia ambientale che può stravolgere completamente lo stile e la qualità di vita sino, in extrema ratio, costringere al ritiro sociale: l’elettrosensibilità.
Chi sono i tipi elettrosensibili? Sono persone che:
Non possono e non riescono a vivere in presenza di campi elettromagnetici.
L’elettrosensibilità è così definita da Wikipedia:
L’elettrosensibilità è un insieme di sintomi fisici e /o psicologici che un soggetto afferma essere causati da campi magnetici, elettrici o elettromagnetici, a un livello di esposizione tollerato dalle altre persone.
Inoltre l’elettrosensibilità non è riconosciuta come malattia e quindi non viene trattata in modo lineare, con farmaci o altri atti a debellare la malattia.
Demetrio scopre la malattia il 10 settembre 2019, quando a casa si sente male:
Nel momento preciso in cui la connessione è stata stabilita è scoppiata come una bomba, un muro invisibile mi ha colpito, mi ha spinto di lato, due metri più dietro. Un dolore profondo al petto. Il fiato spezzato. Niente più aria nei polmoni.
Squilla il telefono. A chiamarlo è Rosa, la sua compagna. Ma lui non solo non riesce a rispondere, ma neppure a capire cosa lei gli sta dicendo.
È come se:
Fosse esploso in quel momento. Quando avevo attivato il cellulare per rispondere alla chiamata. Era partito tutto da lì, da una realtà fisica e invisibile e chiara, indubitabile.
Demetrio non capisce, sta male e non sa cosa fare. Ma ha un impegno con la sua scuola di cinema e deve andare a Roma. Cerca di ristabilirsi come può, e va a prendere il treno:
Sono salito sul treno e mi portavo addosso, dentro, un malessere che non sapevo dire, che non riuscivo a verbalizzare, un malessere senza nome. Stavo male e mi domandavo se era il caso di prendere il treno o se fosse stato più saggio dirigermi al più vicino pronto soccorso.
Inizia in questo modo una discesa agli inferi della peggiore malattia. Perché non solo Demetrio non sa più dove stare, ma piano piano perde tutto. Al lavoro non ci può andare, figurarsi in una scuola con tutti quei campi elettromagnetici, tutti quei cellulari accesi, le lavagne e quanto altro. Perde gli amici che non capiscono la sua malattia, e lo guardano con commiserazione. Persino il medico di base non lo capisce, lo imbottisce di tranquillanti per placare la sua ansia, e crede di aver a che fare con un paziente disturbato.
Così perde anche la scuola di cinema, da lui stesso fondata in collaborazione con il suo socio, che non riesce a farsi una ragione di tanto dolore. È ormai solo, con lui solo questa terribile malattia che lo divora senza pietà. Ma c’è Rosa, la compagna perfetta, che comprende come lui sia da aiutare a qualunque costo. Inizia a interrogare il mondo dei social, e si rende conto che esiste un’associazione Italiana Elettrosensibili. Ed esistono anche dei libri che si occupano del problema. Pochi, ma ci sono. Demetrio e Rosa si rendono conto di dover fare qualcosa per affrontare questo ignoto. Lui dovrebbe andare a vivere, forse, in montagna o in un luogo talmente lontano dalla tecnologia, dove non ci siano cellulari, tablet, pc, televisori, persino. Ma esiste un siffatto luogo? E come raggiungerlo? È veramente un problema di portata enorme ed eccezionale.
Ma non bisogna mai disperare del tutto. Così i due, piano piano, riescono ad escogitare degli stratagemmi per cercare di vivere o meglio sopravvivere in questa società così tecnologica, che a lui fa tanto male. Ci riusciranno? Che stile di vita si prospetta loro innanzi?
Un libro interessante e curioso. Fa sicuramente riflettere la tematica discussa.
Il lettore è, naturalmente, portato a porsi domande profonde dinnanzi a questa testimonianza di malattia che trova le proprie basi in una società ipertecnologica, che non guarda più al singolo individuo, alle sue emozioni, al suo sentire intimo ed intimistico. È una malattia dei giorni attuali, quella che si va delineando in questo libro, descritta con precisione e profonda conoscenza.
Una lettura sicuramente diversa, che pone riflessioni profonde su questa società che si va delineando. Un bel racconto, intimo e personale, che colpisce ed emoziona nel profondo.
Un tipo elettrosensibile
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Un libro perfetto per...
A chi ama le letture che si interrogano sulla tecnologia, e sulla sua influenza sugli esseri umani.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un tipo elettrosensibile
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