Un treno per Berlino
- Autore: Luca Granato
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
“Un treno per Berlino” (IoScrittore, 2019) di Luca Granato è una delle dieci opere vincitrici della ottava edizione del torneo letterario online IoScrittore del Gruppo editoriale Mauri Spagnol.
L’ebook, disponibile in tutti gli store on line al prezzo di €3,99, è il romanzo del ligure Granato, nato sulla Riviera di Ponente nel 1972, a Sanremo, che ha lasciato gli studi a 16 anni per riprenderli solo in tarda età. Lo scrittore, che ama frequentare gli ambienti teatrali, perché “... indossare maschere nella finzione aiuta ad abbandonare quelle imposte dalla società”, ha vissuto in diverse città tra cui Roma, che gli è rimasta nel cuore, fino a stabilirsi nel quartiere di Hackney, nell’East London.
La stazione è semideserta. Partire all’alba è garanzia di tranquillità, anche i treni sembrano addormentati, lì, sui binari.
Cosimo cammina lungo il fianco del treno, cercando la sua carrozza. Si sa, i treni tedeschi sono puliti, anche fuori. Ecco la carrozza numero 8, Cosimo si avvicina alla porta. Davanti a lui, un vecchio signore si trascina nella stessa direzione e Cosimo lascia che salga per primo per educazione. La mano ossuta aggancia la maniglia, la pelle è secca, tesa, macchiata. Il vecchio alza lo sguardo verso l’interno del vagone, valutando la forza che dovrà imprimere alle gambe per salire lassù. Poi guarda la sua gamba destra, mentre l’appoggia sul gradino, come per infonderle coraggio, ma sul terzo gradino, le gambe lo tradiscono. Barcolla, la mano sempre arpionata alla maniglia. Allora Cosimo lo sostiene da dietro, perché non cada, aiutandolo a salire.
I due, il vecchio e il giovane, si ritrovano nello stesso scompartimento e iniziano a parlare.
Erano gli Anni Trenta. Ho lasciato l’università nel ’33, poco dopo che… Sì, era il ’33.
L’anziano sa perfettamente che a una certa età si ricordano con più facilità le cose accadute molti anni prima di quelle accadute ieri, o ieri l’altro. È strano, ma è più difficile ricordare la Storia quando la si è vissuta, che non quando la si è studiata. Cosimo si sente a disagio. Ha di fronte la Storia, quella vera, quindi sente l’urgenza di parlare con il vecchio, vuole interrogare il testimone. Ma, d’altro canto “non mi vengono le domande e le mie parole sono vuote come i miei pensieri, ingurgitati dal tempo”.
Nel romanzo dedicato “A mio padre”, impreziosito dall’esergo tratto da un verso del poema “Il canto di me stesso” di Walt Whitman: “I bequeath myself to the dirt to grow from the grass I love, If you want me again look for me under your boot-soles”, “Lascio me stesso alla terra per nascere dall’erba che amo, Se ancora mi vuoi cercami sotto le suole delle scarpe”, lo scrittore narra l’incontro di due sconosciuti su di un treno che porta da Monaco a Berlino. Due compagni di viaggio occasionali, un uomo anziano e uno giovane che si trovano seduti sullo stesso scompartimento. Il primo, “io volevo fare il giornalista”, racconta al secondo il proprio passato, sullo sfondo della Germania nazista. Bertfried Ziegler cela dentro di sé un grande rimorso, e mentre il treno corre verso la sua destinazione, chilometro dopo chilometro, binario dopo binario, Cosimo Beningarda, un giovane uomo colto e appassionato, lettore di lingua italiana alla Freie Universität Berlin, diventa il prezioso testimone di una vita difficile. Ed è l’io narrante di Cosimo che porta il lettore alla scoperta della vera anima di un vecchio lento e curvo sotto il peso degli anni il quale, certo che la sua esistenza è ormai agli sgoccioli, cerca il perdono di Hanne, l’unica donna che abbia mai amato.
Com’era bella Alexanderplatz negli Anni Trenta. Erano stati appena costruiti l’Alexanderhaus e il Berolinahaus.
Un treno per Berlino
Amazon.it: 15,34 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Un treno per Berlino
Lascia il tuo commento