Una casa di ferro e di vento
- Autore: Lorenzo Bonini e Paolo Valsecchi
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2024
Una casa di ferro e di vento (Casa Editrice Nord, 2024), romanzo d’esordio di Lorenzo Bonini (Milano, 1988) e Paolo Valsecchi (Milano, 1990), giornalisti e scrittori che vivono e lavorano a Lecco, narra la vera storia dei Badoni, una famiglia di imprenditori che ha attraversato lo scorso secolo.
Estate 1996.
E dire che l’avevano avvisata. Tutti quanti, a più riprese.
È stato uno scempio, Marta. Uno scempio. Non ritroverai nessuno dei tuoi ricordi, niente di ciò che amavi. Preparati a non riconoscerla nemmeno, casa tua.
Così dicevano e avevano proprio ragione. Quando Marta se n’era andata, lei era per tutti ancora la più piccola, la figlia minore. Quella che a tavola sedeva vicino al padre e poteva quindi allungare le mani sul vassoio prima che iniziasse il giro dell’intera famiglia. Ora invece, alle soglie della sessantina, è semplicemente l’ultima. L’unica rimasta. Marta non entrava in villa da oltre trent’anni. Il fatto che fosse ritornata proprio ora a Lecco, sul ramo orientale del Lago di Como, non era sembrato un caso a nessuno. Nessuno dei suoi parenti riesce a immaginarne la ragione. Nessuno di loro avrebbe potuto indovinare il segreto che Marta, psicoanalista di successo a Zurigo, intende condurre fin dentro la villa di famiglia. Eppure non si tratta di qualcosa di etereo e impalpabile. Un quadernetto nero, per la precisione, all’apparenza piuttosto ordinario, zeppo di parole scritte in una calligrafia inclinata e nervosa. Un diario, si potrebbe dire.
Dell’intera fabbrica, che sorgeva a fianco, non è rimasto nulla. Un secolo e mezzo di vita è stato sepolto tra le fondamenta di un anonimo complesso residenziale: alveari di cemento squadrati e invadenti, alti e massicci quanto basta per impedire alla villa la vista dei monti e del lago. Quella che un tempo era la dimora padronale della sua famiglia, la più bella di tutta Lecco, senza alcun dubbio oggi è un involucro incoerente e senza anima. L’intraprendente industriale del ferro, l’ingegner Giuseppe Riccardo Badoni, l’abitava insieme alle sue undici figlie.
Una casa di ferro e di vento ha un debito di gratitudine verso Marta Badoni, ultima tra le figlie dell’ingegner Giuseppe Riccardo Badoni. Averla conosciuta e averla vista riavvolgere con acuta dolcezza il filo dei suoi ricordi si è rivelato il privilegio umano e la fonte primaria del nostro romanzo. Marta non si è limitata a consegnarci memorie sparse e singoli fatti, vale a dire quella che potremmo definire la superficie pubblica delle sue vicende familiari. Con lo sguardo rasserenato e trasparente di un’indagatrice di anime, ci ha soprattutto narrato gli stessi squarci e le verità profonde che animano il movimento narrativo di quest’opera
svelano gli autori in una nota alla fine del coinvolgente romanzo.
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Intervista a Lorenzo Bonini e Paolo Valsecchi, in libreria con “Una casa di ferro e di vento”
Un libro scritto da quattro mani felici e abili che narrano la storia di una famiglia agiata i cui componenti avevano sognato, amato, desiderato e sofferto. Su tutto domina la villa, testimone di lutti e gioia, perché la vita, come il vento, passa soffiando su di noi il bene e il male. Però vivere, si deve.
I grandi platani vibrano di aria e luce. Sembra quasi che la riconoscano, dopo tanti anni. La distesa verde del prato freme alla brezza serale, come il dorso di un gatto impigrito.
Una casa di ferro e di vento
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