Una cosa oscura, senza pregio
- Autore: Andrea Olivieri
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2019
Ricercatore e studioso della sua terra e non solo di quella, Andrea Olivieri nel suo Una cosa oscura, senza pregio (Edizioni Alegre, 2019), un romanzo, saggio, reportage, ricerca d’archivio, documento di una lunga fase della storia del ’900. L’autore racconta un po’ disordinatamente, ma con molto pathos ed efficacia narrativa, la storia della sua famiglia e quella dello scrittore emigrato giovanissimo in America, Louis Adamic, che si incrociano tra Alto Adriatico e Stati Uniti, miseria e emigrazione, ripercorrendo tutto il secolo scorso e indicando due poli principali, Trieste e New-York, come due estremi lungo cui la vicenda studiata dall’autore si sviluppa.
A partire da una scatola di foto, documenti, lettere, libretti di lavoro, resoconti di partite di pallacanestro, lasciapassare di partigiani appartenuti ai nonni dell’autore, i protagonisti della storia Albano e Leda Olivieri, insieme al personaggio di cui si ricostruiscono le rocambolesche vicende da un continente all’altro, tra un territorio martoriato dopo la caduta dell’impero austro-ungarico e l’emigrazione negli Usa, negli anni ’20. Alojz Adamic che partito a quindici anni sulla nave Nebraska giungerà a New York e con l’aiuto di alcuni parenti e compaesani si sistemerà volendo diventare da subito un vero americano.
Dopo rocambolesche avventure, lavorando ai più infimi livelli e interessato alla sindacalizzazione della classe operaia americana, Louis, che ha cambiato nome e lingua, abitudini e aspetto, passerà tutta la sua esistenza scrivendo, prima come occasionale cronista, poi come romanziere di opere eversive, come il suo celebre Dynamite: The story of Class Violence in America. Ma mentre l’emigrato divenuto personaggio scomodo, perché comunista, vittima della caccia alle streghe del senatore McCarthy, sposato ad un’ebrea, finirà la sua vita in circostanze misteriose, forse un suicidio, dopo aver avvicinato addirittura i presidenti Americani, Roosevelt e Truman, combattendo per l’idea che la sua patria d’origine debba essere preservata durante gli anni della Cortina di ferro, nei territori dell’Alto Adriatico seguiamo un’altra storia. Il confine orientale italiano nel secolo scorso è stato al centro di vicende estremamente complesse, che Olivieri, ripercorrendo la storia della sua famiglia, dai bisnonni fino ai coetanei, ricostruisce in modo esemplare.
Spesso rischiamo di perderci seguendo le tracce dei vari parenti, amici, avversari che tra le due guerre mondiali e poi nel tragico dopoguerra hanno martirizzato quelle terre e i suoi abitanti.
Cinque mappe all’inizio del libro ci fanno orientare su una storia complessa e dolorosa, a partire dal 1866, quando le terre in oggetto erano sotto la monarchia asburgica, fino alle vicende triestine dell’immediato secondo dopoguerra, la spartizione tra l’Italia e la Iugoslavia, quando quella zona fu detta zona A e B, con le relative crisi identitarie, linguistiche, etniche che hanno flagellato quel confine così difficile da definire. Bisogna arrivare pagina dopo pagina alla fine di Una cosa oscura, senza pregio, con esattezza alla pagina 326, per trovare la ragione del titolo di questo libro originale, parte di una collana diretta da Wu Ming, il che ne spiega le ragioni profonde:
Decenni di dittatura, di violenze e di soprusi, e anni di guerra, di torture e di stermini, avevano messo in moto una macchina di odio e di vendetta, disponibile al sacrificio, determinata. Una cosa oscura, senza pregio, una cosa difficile da mettere alla berlina e da disprezzare.
Andrea Olivieri ha studiato, viaggiato, esplorato, ricordato, citato per mettere a punto questo “oggetto narrativo”, talvolta forse troppo lungo e difficile da seguire nei meandri di una storia troppo spesso rimossa o mai veramente accettata. Una citazione dell’autore tedesco Arno Schmidt, sembra essere una vera sintesi del lavoro impegnativo profondamente corretto che ha dato origine a questo volume:
La grande storia non è niente. Fredda, impersonale, implausibile, sommaria (falsa per giunta): io voglio solo le antichità private, lì c’è vita e segreto.
Una cosa oscura, senza pregio
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