Una famiglia borghese meridionale
- Autore: Riccardo Riccardi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rubbettino
- Anno di pubblicazione: 2013
Giovedì 7 marzo 1946 nel vano della portineria di casa Porro ad Andria è in pieno svolgimento, come ogni settimana, in quel tale giorno in quella tale ora, la recita del rosario. Le anziane sorelle Luisa, Vincenzina, Stefania e Carolina Porro insieme ai coniugi De Nigris, i portinai del vecchio stabile, la domestica dodicenne Angela Sardano e suo padre Giuseppe, l’inquilino dei Porro, il direttore di banca Francesco Ciriello con la sua famiglia sono molto preoccupati a causa delle violente sommosse popolari. I manifestanti infatti quel giorno come impazziti sempre più feroci e arrabbiati urlano vicino al palazzo. A un certo punto incontrollabili irrompono all’interno e accerchiano il gruppo delle persone impaurite e le pestano a sangue, le massacrano, addirittura in un atto di ferocia inaudita uccidono due delle sorelle Porro, Luisa e Carolina.
L’efferato eccidio per mano di una folla straziata dalla fame e senza più lume della ragione è motivo per Riccardo Riccardi di raccontare la saga familiare, quella appunto dei Porro di Andria, “Una famiglia borghese meridionale” (Rubbettino, 2013). Attraverso la storia dei Porro lunga circa trecento anni Riccardi racconta la storia della borghesia agraria della città popolosa e contadina della Puglia latifondista. La storia inizia nel Settecento con il capostipite Giovanni Puorro, forse di origine napoletane ma non certamente nobili. La ricchezza della famiglia inizialmente è la terra, una vigna e mezza di vite, poi i matrimoni strategici tipici dell’epoca consolidano gli interessi e aumentano i beni, altri terreni e proprietà immobiliari. Nell’Ottocento i Porro intraprendono il mondo dell’impresa, arricchendo le loro fortune con alcuni negozi di formaggi. Sempre numerosi, sempre pronti a suggellare valide alleanze di sangue attraverso varie vicissitudini, attraverso lutti, ascese economiche e sociali, e un’attenta e oculata gestione soprattutto da parte del ramo femminile, i Porro giungono all’ inizio del Novecento ad avere un ruolo predominante nella nuova èlite di Andria. L’accurato e ben documentato volume di Riccardo Riccardi in parallelo narra la storia, “una storia sconosciuta nel resto del Paese”, della famiglia Porro prima e dopo l’eccidio ma al contempo narra la storia di una Puglia, metafora di un’Italia, segnata da molti avvenimenti storici, focalizzando in particolar modo la disperazione di masse bracciantili, disoccupati e affamati, che insorgono contro famiglie agrarie e possidenti che in quanto tali sono nemiche di classe.
Un romanzo storico e di testimonianza che si presenta al lettore con una narrazione ricca e piacevole e che evidenzia un affresco del Meridione non solo dal punto di vista storico e sociale ma anche da quello economico e culturale. Il romanzo è arricchito alla fine da un’appendice iconografica dei personaggi che allarga l’orizzonte agli usi e costumi attraverso i tempi. Il 2 giugno del 1946 dopo alcuni mesi dal massacro in Italia
“si tenne il referendum istituzionale che sancì la vittoria della repubblica sulla monarchia e si votò l’Assemblea costituente. L’1 gennaio del 1848 entrò in vigore la nuova Costituzione repubblicana e nell’aprile successivo si tennero elezioni politiche per il Parlamento. Si ritornava a vivere in uno Stato di diritto”.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una famiglia borghese meridionale
Lascia il tuo commento