Una piccola fedeltà di Luca Saltini

Finalmente un romanzo che ti tiene sulle spine senza espedienti della serie profiler & killer seriali a piede libero. Traendo spunto dalla lettura di “Una piccola fedeltà” di Luca Saltini (Giunti, 2018) si può ben dire che il thriller è nell’anima, a saperci rimestare a dovere.

Sfondo e svariati pretesti, nella fattispecie: una Romania era Ceausescu, possibile ma credibile (per ammissione dell’autore toponomastica ed eventi sono immaginati), funzionari corrotti, amor fou, petrolio, ragazze dell’Est, trader piovuti dritti dalla Milano da bere. Fra i diversi meriti - spessore introspettivo, plausibilità di personaggi e situazioni - “Una piccola fedeltà” annovera inoltre il tratto elegante. La trama adesso, appena più in dettaglio: forse anche per affrancarsi dalle ingerenze di un genitore “solidale per dovere”, Augusto Castiglioni è determinato a ritagliarsi un posto al sole sfruttando le occasioni lecite e illecite offerte dalla compravendita del petrolio rumeno. L’autostrada del successo gli viene spianata da tale Janku - prototipo di burocrate da cortina di ferro, venditore di petrolio di stato - privilegiato e senza scrupoli; quella del cuore da Achilina, anti-eroina indomita, fiammeggiante e dolente come una partitura di George Enescu (per citare il più bravo tra i compositori rumeni), peraltro abusata dal suddetto boss di regime. Tra frangiflutti sentimentali ad alto rischio, whisky e denaro a fiumi, anni che volano come il destino delle dittature filocomuniste, si innesta la trama di un romanzo solidissimo, poggiato su fantasmi e colpi di scena interiori più che su trovate a effetto (che pure non mancano). A tenere insieme le fila degli accadimenti, in un alternarsi di presente-passato, l’io-narrante Augusto Castiglioni, in là con gli anni e ricoverato in una clinica di lusso dove aspetta di conoscere il morbo che forse lo sta paralizzando.

Gremito di personaggi sfaccettati (comprese le apparenti comparse, e quelli di contorno), “Una piccola fedeltà” è un romanzo dalla cadenza impeccabile, capace di luminescenza e abissi innominabili, e che per questo non lascia indifferenti. In ultima pagina, come da canone, è rivelato il mistero del suo titolo bello e delicato. Prendete nota: Luca Saltini è un autore di cui sentiremo ancora parlare.