Una primavera troppo lunga
- Autore: Yukio Mishima
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2024
Eccoci con un “nuovo” inedito romanzo di Yukio Mishima appena tradotto e pubblicato in Italia da Feltrinelli, con una copertina splendida dal taglio filmico in bianco e nero, a evocare gli anni ’50 in Giappone.
In questo romanzo, Una primavera troppo lunga (Feltrinelli, 2024, trad. di Laura Testaverde) pubblicato in patria nel 1956 a puntate su una rivista popolare, grazie all’originale stile di scrittura ci si trova a concepire personaggi e luoghi per immagini attraverso le loro caratteristiche esteriori. Il trucco e gli abiti nelle donne così ben descritti, la gestualità e le espressioni negli uomini così rappresentativi... e poi i viali nella città, i parchi, la natura con il suo mutare al passaggio delle stagioni, gli edifici e le stazioni di Tokyo, i bar dall’antro buio in netta contrapposizione alla luce esterna primaverile, immagine quest’ultima che suona come allegoria del dualismo umano.
Tutto, in questa storia così come è raccontata, suggerisce una visione cinematografica del racconto. E mentre nella precedente opera inedita dello stesso autore, pubblicata in Italia solo nel 2023, In punta di penna, era la modalità teatrale a essere presente ovunque, in questo romanzo si assiste a una narrazione che sembra svolgersi per fotogrammi come in una pellicola di cellulosa. Non a caso in Giappone, l’anno successivo alla sua prima pubblicazione, ne venne fatta una trasposizione cinematografica di successo.
In sintesi, si tratta di una storia d’amore tra due giovani, Momoko figlia di un venditore di libri usati, e Ikuo giovane universitario, unico rampollo di una famiglia borghese altolocata, la locuzione che forma il titolo in slang locale sta a significare “un fidanzamento troppo lungo”. La storia si svolge durante un intero anno dove è il susseguirsi dei mesi a scandire il ritmo temporale e metaforico tra un capitolo all’altro.
Come in un romanzo di formazione sono gli eventi narrati a rappresentare il fulcro che eleva il giovane protagonista fino alla sua maturità, in questo romanzo romantico è l’amore (tra i due giovani) a essere il vero protagonista e a evolversi con la medesima modalità, attraverso numerose prove da superare per raggiungere la crescita necessaria.
I diversi interventi umani, spesso grotteschi, messi in atto allo scopo di manipolare gli eventi mettono a dura prova i due innamorati, fino al punto in cui non si capisce quale sarà l’esito della loro storia. La trama è leggera e divertente, ma un’ironia di fondo accompagna la narrazione, e tra le righe affiora una satira pungente sulla società borghese nipponica dell’epoca.
Attraverso il conflitto costante tra la purezza dei due giovani e il conformismo ipocrita delle loro famiglie, dove a causa delle stratificazioni sociali si è sempre in una scala di superiorità o inferiorità rispetto a qualcun altro a seconda del punto di vista, la narrazione sfiora una visione pirandelliana della vita.
Ed è qua che, nonostante la leggerezza della storia, ci si immerge nella potenza narrativa della letteratura universale: non importa in che epoca si svolgano i fatti e in quale parte del mondo, l’uomo sempre vittima dei suoi vizi peggiori e spesso celato dalle maschere che la società impone, non soccombe a sé stesso solo grazie alla scintilla primordiale della sua maggiore virtù: la forza dell’amore, che in questa storia delicata e ironica, si identifica perfettamente con la purezza vitale e autentica dei due giovani Momoko e Ikuo.
Una primavera troppo lunga
Amazon.it: 16,15 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Una primavera troppo lunga
Lascia il tuo commento