Una stagione incerta di Elda Lanza

“Una stagione incerta” (Ponte alle Grazie 2018) è il nuovo romanzo di Elda Lanza, nata a Milano nel 1924, giornalista, scrittrice ed esperta di comunicazione, docente di storia del costume, nota al grande pubblico come prima presentatrice della televisione italiana. Spesso ospite di numerose e importanti trasmissioni televisive e radiofoniche, è stata insignita nel 2014 del titolo di Commendatore al merito della Repubblica Italiana dall’allora Presidente Napolitano e nel 2018 le è stato assegnato il Premio Giuditta alla carriera.

“No, No. Tu non puoi essere cambiata. Io ti ricordo ancora come la più bella ragazza del mondo. Il mio amore…”. Edgarda Mori e Giovanni Delle Piane non si vedevano da quasi cinquant’anni, anzi da quarantotto anni e nove mesi. Un tempo che all’anziana donna era sembrato all’improvviso enorme, esagerato. “Come se qualcuno diverso da lei lo avesse vissuto al suo posto”.
Lui, una famiglia da copertina, nonno di tre nipotini, dopo una bella carriera di avvocato era diventato onorevole, Lei, scrittrice, vedova di Vittorio dal quale si era separata da qualche tempo, l’unico figlio, Matteo, di professione psichiatra, lontano, a Londra.

Nessuno l’aveva mai chiamata Eddy eccetto Nanni, in lui Edgarda ritrovava lo spirito di quando era ragazzo, l’abilità del racconto, l’ironia, la sua cultura ora ancora più vasta. Era bello riscoprire quegli atteggiamenti, quei gesti delle mani e quel sorriso mai dimenticato. Era difficile non lasciarsi affascinare nuovamente, ora che l’aveva rivisto Edgarda aveva compreso che le era mancata la vita che Nanni le aveva promesso e mai donato. Era stato per questo motivo che Nanni era il suo nemico, l’uomo che l’aveva fatta soffrire.
Edgarda, però, ne era consapevole, Nanni nel bene e nel male rappresentava la pietra miliare della sua vita. Si può odiare un nemico che si ama da quando si è una bambina? Evidentemente no. Adesso Nanni chiedeva a Edgarda di ricominciare dallo stesso punto nel quale il loro grande amore si era interrotto. Forse con qualche ruga Edgarda somigliava fisicamente alla ragazza di allora, ma era cambiata dentro e nella testa. Perché le esperienze, soprattutto le più dolorose, cambiano la vita.

Dopo “Imparerò il tuo nome” (Ponte alle Grazie, 2017) e “Uomini” (Salani, 2017) struggente e ironica “autobiografia d’invenzione”, Elda Lanza, già autrice di una fortunata serie di romanzi con protagonista l’affascinante avvocato Max Gilardi, consegna alle stampe un romanzo di grande sensibilità e delicatezza. “Ero io. Eravamo noi, ancora”. Edgarda, ragazza di quasi settant’anni e Nanni, “Le Grand Meaulnes” (1), il bambino più grande del quale Edgarda si era innamorata. Per entrambi il tempo di amare era inaspettatamente tornato, con urgenza e saggezza, nell’autunno della vita, stagione crepuscolare e incerta. “Non ho bisogno di sovrapporti alla ragazza che ho amato: sei ancora assolutamente tu”.
(1) “Le Grand Meaulnes” (1913), romanzo di Alain Fournier