Rosso sangue di Elda Lanza

“Rosso sangue” (Salani 2019) è il nono libro di Elda Lanza, signora del giallo italiano, giornalista, scrittrice ed esperta di comunicazione, docente di Storia del costume, che ha come protagonista l’avvocato Max Gilardi.

“I fatti sono fatti. Punto”. A Max Gilardi non era mai pia­ciuto il modo di raccontare un fatto attraverso le opi­nioni personali. Per risolvere un omicidio, più o meno efferato, è sempre dai fatti che occorre iniziare.
I fatti essenziali questa volta erano i seguenti: Viola, una ragazza di diciotto anni, aveva passato la notte fuori di casa. La famiglia allarmata si era rivolta all’avvocato Lentini. Il mattino dopo la macabra scoperta: Viola era stata ritrovata morta e svestita sotto un ponte, tra il fango e i topi. Un ragazzo del paese poco distante, dove tutti conoscevano la giovane, passando sul ponte in bicicletta, aveva notato tanti topi, cosa che non gli era sembrata normale, quindi era sceso e aveva visto Viola. Max Gilardi aveva consigliato all’investigatore Giacomo Cataldo, che si occupava dell’omicidio per conto dell’avvocato Lentini, di partire dal ritrovamento del cadavere. Per quale motivo quel ragazzo era sceso dal ponte? Era logico che sotto un ponte melmoso ci fossero dei topi. “Ecco. Fine. Adesso sai quello che devi fare, partire da lì”. Viola, ammazzata a cento metri da casa, tutta casa e chiesa, era circondata da uomini violenti come il padre e da individui enigmatici, colti e troppo affascinanti come il parroco. Ragazzina indifesa che aveva allontanato le amiche, era stata ritrovata senza vita con le mani sporche di sangue, senza una ferita addosso. Per capire chi avesse ucciso Viola e quale fosse il motivo, occorreva una buona dose d’istinto e forse anche di coraggio.

Per la redazione della trama, Elda Lanza, la quale ha dedicato il romanzo “A lei, che a diciott’anni ha creduto che quello fosse amore”, ha tratto ispirazione da una storia vera. Alcuni anni fa la sensibile autrice aveva letto un trafiletto su un giornale, “poche righe subito dimenticate” come precisa la stessa Lanza nelle pagine finali del testo.

Ho cercato di capire quella ragazzina sciocca, di difenderla. E di farmi perdonare, raccontandola. Non è questo l’amore.

Elda Lanza, nota al grande pubblico come prima presentatrice della televisione italiana, spesso ospite di numerose e importanti trasmissioni televisive e radiofoniche, insignita nel 2014 del titolo di Commendatore al merito della Repubblica Italiana dall’allora Presidente Napolitano, in queste pagine presenta ai suoi affezionati lettori un romanzo intenso, “rosso sangue”, che rispecchia la cruda realtà in cui viviamo. “Ha le mani sporche di sangue”.