Uno stupido errore
- Autore: Elda Lanza
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2016
Esce il 7 luglio “Uno stupido errore” (Salani, 2016) di Elda Lanza, sesto libro della signora del giallo italiano che ha come protagonista l’avvocato Max Gilardi.
Nel romanzo “Dedicato alla madre di Giulia”, l’autrice pone al centro della scena una veritiera figura di donna e il suo peregrinare tra le cose, gli oggetti, le scelte di una figlia amatissima negli ultimi giorni in cui è stata felice prima di venire brutalmente assassinata.
“Io mi chiamo Giulia e lui è Alex. Noi siamo insieme dall’asilo”.
Da quel primo giorno di scuola erano stati insieme per sempre. Nicola Latorri studente di Ingegneria alla Statale, Alessandro Tosi studente di Architettura e Giulia Mauri studentessa di Lingue con il sogno di diventare cantante, si erano conosciuti da piccoli, amici per la pelle fin dalla scuola elementare. Caratteri diversi e opposti: la ragazza sicura di se stessa e sfrontata, Nicola intraprendente e svelto, Alessandro insicuro e sempre in cerca di conferme.
“Con Giulia ci avevano provato tutte e due, già al ginnasio”.
All’inizio sembrava che la ragazza preferisse Nicola, poi al liceo aveva baciato Alessandro, che loro chiamavano Alex, ma era stato Nicola a insegnarle l’amore, dal primo bacio alle prime carezze sul seno. I giovani avevano festeggiato insieme la promozione, i voti migliori però li aveva ottenuti Alex, Giulia e Nicola avevano raggiunto il massimo punteggio ma senza lode.
“Avevano fumato la prima volta insieme. Insieme avevano annusato per provare, ubriacandosi più di parole che di polverina”.
Un brutto giorno Giulia era stata trovata uccisa all’interno della sua abitazione, trafitta al petto da un paio di forbici. Con questo gesto violento di un uomo infuriato, il trio inseparabile formato dai tre amici si era spezzato per sempre e niente da quel momento in poi sarebbe stato più come prima. La madre di Giulia, Giuseppina Mauri, per ottenere non solo il risarcimento dei danni morali ma soprattutto essere parte attiva nella cattura e successiva condanna del colpevole dell’assassinio di sua figlia, si era affidata a un avvocato penale, anzi a “uno dei maggiori penalisti italiani”: Max Gilardi.
“Ci sarebbe andata. Domani, alle quindici e trenta. Un avvocato come quello sapeva di certo che cosa bisognava fare”.
Nel libro appaiono due temi che stanno molto a cuore all’autrice, il primo riguarda l’odioso e purtroppo quotidiano fenomeno “delle donne usate come sfogo alla rabbia”. Per quanto riguarda il secondo tema Elda Lanza pone ai lettori la seguente domanda:
“Quando assistiamo a processi che da una prima condanna all’ergastolo si concludono in via definitiva con l’assoluzione, gli imputati sono davvero innocenti o è merito di un grande avvocato?”.
In sintesi: "La giustizia è sempre perfetta?" Sempre molto bella e incisiva la figura di Max Gilardi, un avvocato “costretto a fare il suo dovere contro sé stesso”. Parola di Elda Lanza.
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Grazie, sono purtroppo i temi del nostro quotidiano. Ma la domanda, di fronte a tanti processi giocati tra assoluzione e ergastiolo, o viceversa, la domanda resta: la giustizia e’ perfetta?