

Urlo. Poesie contro
- Autore: Fran Allen Zimmerman
- Categoria: Poesia
- Anno di pubblicazione: 2024
Urlo. Poesie contro di Fran Allen Zimmerman (con Consuelo Giangregorio e Mariaurora Terlizzi, Introterra, 2023) è un’opera poetica che esplode dalle pagine come un grido di ribellione e resistenza. Ispirato all’iconico Howl di Allen Ginsberg, il testo si colloca nella tradizione della poesia di protesta, intrecciando denuncia sociale, riflessioni esistenziali e un potente lirismo visionario.
La scrittura di Zimmerman è brutale e lirica al tempo stesso, evocando immagini crude di un mondo oppresso da ingiustizie politiche e sociali. Le sue poesie sono cariche di rabbia, dolore e una debolezza che diventa forza collettiva, un “urlo” che riecheggia non solo le voci dei dimenticati, ma anche quelle degli oppressi e dei resistenti.
L’opera affronta temi di scottante attualità, come la violenza istituzionale, la crisi umanitaria dei migranti, la repressione dei diritti delle donne, l’inquinamento ambientale e la disumanizzazione sociale. Le poesie si susseguono come “attacchi di versi”, dipingendo un mondo degradato in cui l’autrice ritrova, paradossalmente, la vita e la sua vocazione poetica.
Zimmerman dimostra un raro coraggio stilistico, utilizzando un linguaggio scurrile, puro e disturbante per scuotere il lettore dalla sua indifferenza. La scelta di un registro crudo e diretto non è mai fine a sé stessa, ma funzionale al messaggio di denuncia che pervade ogni parola. La sua poesia è una ribellione che non conosce compromessi, una resistenza collettiva che si nutre di parole in rivolta.
Tra le poesie più potenti, Nuvole sparse e Moloch! spiccano per la loro capacità di tradurre in versi la disumanizzazione sistemica e la violenza del potere. L’autrice reinterpreta l’immagine mitica di Moloch in chiave contemporanea, trasformandola in un simbolo universale dell’oppressione economica e sociale:
Moloch! L’incomprensibile prigione.
Moloch! L’incomprensibile parola “carico residua” sovraffollata di vite martoriate!
Moloch! Moloch! La morte è sociale.
Moloch! Suicidio! Moloch! Omicidio di Stato!
Moloch! Pesante come un colpo!
Moloch! Pesante come un corpo a galla nel Mediterraneo.
Allo stesso modo, Nuvole sparse si sviluppa come un bollettino meteorologico della violenza istituzionale, dove la tempesta non è fatta di pioggia, ma di oppressione e ingiustizia:
Nuvole sparse e rovesci di carne a colpi di armi comprati con i fondi della pace.
I corridoi della vita sono luoghi senza diritti nella totale assenza di attività sul 41bis della mente penitenziaria.
Tortura democratica e ancora nuvole sparse su treni mai arrivati in Grecia.
Corpi fuori strada. Semafori fuori uso. Giorni di lutto? No.
Giorni di omicidi di Stato. Viaggio di sola andata.
La dedica ad Allen Ginsberg e la presenza costante di Anne Waldman come musa ispiratrice rivelano le radici della Beat Generation da cui Zimmerman trae linfa creativa. Tuttavia, la sua voce emerge con una potenza originale e inconfondibile, incarnando l’urlo di una generazione che non accetta di restare in silenzio. L’autrice afferma con determinazione:
Scrivere è un istinto di resistenza dell’anima.
È dire: ’io resisto nella grande bocca del mondo con tutto ciò che possiedo quotidianamente’.
Ho un foglio, una penna, una voce.
Urlo è molto più di una raccolta di poesie: è un manifesto politico, un grido di resistenza e una testimonianza poetica della lotta per la dignità umana. La scrittura di Fran Allen Zimmerman è un atto di coraggio e un invito a non voltarsi dall’altra parte. Un’opera destinata a lasciare un segno profondo nel panorama della poesia contemporanea.
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