Vento traverso
- Autore: Anna Pavone
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
“I miei incubi fanno i turni la notte. Si alternano, si passano il giornale per non addormentarsi, si salutano quando si incontrano, ma non mi svegliano”.
“Vento traverso” (Le Farfalle, 2017) di Anna Pavone è un libro testimonianza-denuncia dell’uso della camicia di forza, dell’elettroshock e di altri trattamenti terribili negli ospedali psichiatrici. Pensieri, riflessioni, parole, frasi sparse che tagliano la pagina e spezzano il cuore.
Uomini e donne giudicati disadattati, pazzi, schizofrenici, insani e rinchiusi o abbandonati nei manicomi per anni ed anni. Leggendoli si comprende che hanno rinchiuso i loro corpi ma non le loro menti, spesso per niente così malate come ritenute. Menti che spaziano, raccontano, rivelano le proprie fobie, paure, dimenticanze, disordini, le loro vite dentro e fuori quelle gelide mura. In un tempo dilatato in uno spazio ristretto, Anna Pavone, ricostruendo i pensieri di alcuni malati di mente, scrive un libro duro che asserisce quanto dannosi, disumani sono stati gli ospedali psichiatrici prima dell’applicazione della legge Basaglia.
Il disturbo mentale ha sempre fatto paura e per questo ha provocato il rifiuto, l’isolamento di chi ne era affetto, e ha creato anche una serie di trattamenti, a volte sperimentali, spesso violenti, che sono andati contro ogni diritto umano. Poche righe, spesso sgrammaticate, spia di laceranti dolori, vere o immaginarie persecuzioni, disperati tentativi di dimostrare l’esistenza della ragione sulla non-ragione. Gli ammalati si rivolgono alle famiglie, ai medici per chiedere di tornare a casa ma la società e la morale influenzano il concetto di malattia mentale, trasformando un malato di mente in un malvivente da ghettizzare, isolare per sempre.
Anna Pavone, giornalista, scrittrice, critica letteraria, ha raccolto e impaginato delle schegge di vita che scandagliano il dramma umano che colpisce la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva in maniera patologica di una persona in modo disadattativo così forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e causargli una profonda sofferenza personale soggettiva.
Vento traverso
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