Vera fotografia
- Autore: Gianni Berengo Gardin
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Il catalogo “Vera fotografia. Reportage Immagini Incontri” di Gianni Berengo Gardin accompagna la mostra omonima in programma dal 19 maggio 2015 al 28 agosto 2016 presso le sale del Palazzo delle Esposizioni, curata da Alessandra Mammì e Alessandra Mauro, promossa da Roma Capitale, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Contrasto e Fondazione Forma per la Fotografia.
“Se devo raccontare una storia, cerco sempre di partire dall’esterno: mostrare dov’è e come è fatto un paese, entrare nelle strade, poi nei negozi, nelle case e fotografare gli oggetti. Il filo è quello: si tratta di un percorso logico, normale, buono per scoprire un villaggio, ma anche una città, una nazione. Buono per conoscere l’uomo”.
Il fotografo e fotoreporter, tra i più noti in Italia e all’estero, nato a Santa Margherita Ligure il 10 ottobre 1930, chiarisce il significato del suo lavoro, perfettamente sintetizzato in questa mostra.
Sono esposte in mostra 260 opere in bianco e nero, alcune inedite, per la maggior parte stampe vintage che raccontano il nostro Paese dal 1954 a oggi, in modo da regalare al visitatore nuove chiavi di lettura per comprendere il suo lavoro e, attraverso questo, il ruolo di visione consapevole della realtà che una “vera fotografia” può offrire. Fotografie che hanno raccontato un’epoca e costruito una visione: dalla Venezia degli anni Cinquanta (la sua città nella quale dichiara “nasco fotografo”) fino alle fotografie più recenti dedicate alle Grandi Navi sulla Laguna.
“Vera fotografia”, timbro che autentica il retro di ogni stampa fotografica di Gianni Berengo Gardin, soprattutto è la chiave per far comprendere quanto le sue immagini siano “vere”, non frutto di elaborate manipolazioni ma frammenti di realtà colti da uno sguardo attento e partecipe. L’intero percorso professionale di Gianni Berengo Gardin, che ha iniziato la sua carriera di fotoreporter nel 1965 quando lavorava per Il Mondo di Mario Pannunzio e in seguito ha collaborato con le maggiori testate nazionali e internazionali come Domus, Epoca, Le Figaro, L’Espresso, Time, Stern, è segnato dalla scelta del bianco e nero e dall’uso costante di alcune macchine fotografiche: l’amata Leica, la Contax, la Nikon, l’Hasselblad. Gianni Berengo Gardin è stato sempre in prima linea per documentare, come avrebbe detto il sociologo e fotografo statunitense Lewis Hine, quel che doveva essere cambiato e che doveva essere celebrato. Con la sua macchina fotografica si è concentrato a lungo soprattutto sull’Italia, sul mondo del lavoro, la sua fisionomia, i suoi cambiamenti, registrati come farebbe un sismografo. Oppure ha rappresentato la condizione della donna, osservata da nord a sud, cogliendo le sue rinunce, le aspettative e la sua emancipazione. O ancora si è soffermato sul mondo a parte degli zingari, di cui l’autore ha dedicato molto tempo, molto amore e molti libri.
Attraverso un percorso tematico e filologico insieme, introdotto da un testo di Alessandra Mammì e Alessandra Mauro, il libro raccoglie ventiquattro fotografie scelte e commentate da alcuni testimoni eccellenti dell’opera di Berengo Gardin (intellettuali, colleghi, registi, architetti) come Marco Bellocchio, Carlo Verdone, Maurizio Maggiani, Renzo Piano, Vittorio Gregotti, Jannis Kounellis e i colleghi Ferdinando Scianna e Sebastiao Salgado.
La mostra
“vuole ripercorrere la lunga carriera di un uomo che non ha mai rinunciato a essere un testimone”
hanno dichiarato le curatrici. L’amico Salgado definisce Berengo Gardin “il fotografo dell’uomo” e tra tutte le sue foto sceglie come emblematica quella di una famigliola operaia nella Parigi anni Cinquanta. Completano il volume una biografia approfondita di Gianni Berengo Gardin e diverse sezioni tematiche che presentano una selezione di fotografie accompagnate da brevi testi di Gianni Berengo Gardin (Venezia, Milano, Il mondo del lavoro, Manicomi, Zingari, La protesta, Il racconto dell’Italia, Ritratti, Figure in primo piano, La casa e il mondo, Dai paesaggi alle Grandi Navi.)
Sfogliando le pagine di “Vera fotografia”, si comprende come tutti gli scatti siano
“foto non manipolate o taroccate dal Photoshop di cui sono un grande nemico, lo abolirei per legge”.
Gianni Berengo Gardin. Vera fotografia. Reportage, immagini, incontri
Palazzo delle Esposizioni; Via Nazionale 194; 00184 Roma, Italia
19 maggio 2016 – 28 agosto 2016
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso
Biglietto: intero € 12,50; ridotto € 10.00. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni
Info: Tel. 06/39967500 - Sito web: www.palazzoesposizioni.it
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