Via Terre delle Mosche. Stradario immaginifico di Palermo
- Autore: Gioacchino Lonobile
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Appare riduttivo definire come una semplice guida di Palermo quest’opera di Gioacchino Lonobile, pregevole per la qualità della ricerca dei testi e la cura grafica. Il sottotitolo “Stradario Immaginifico di Palermo” incuriosisce particolarmente, ancor più del titolo "Via Terre delle Mosche", che riporta un toponimo realmente esistente. Al volume, è allegata una dettagliata mappa che riproduce i luoghi che vengono non solo descritti, ma raccontati. Il narrato si distingue per la sua qualità che traspare tra le pagine di questo intrigante volume dal taglio originale, una sorta di guida surreale della città di Palermo di cui vengono riportati aneddoti tra storia e leggenda.
Il libro si sviluppa per storie che riguardano i quattro mandamenti, andando avanti ed indietro nel tempo, dal 1848 alla rivolta del Vespro del 1282.Una scrittura piacevole rivolta non solo a chi non conosce, la città ma anche a chi la vive abitualmente. Uno “stradario” che concentra la sua attenzione sui 4 mandamenti della città storica ad iniziare dall’Ottangolo di Piazza Vigliena in immagine di copertina, il cuore della città, il Teatro del Sole. L’Ottangolo è un luogo magico, iconico del Barocco siciliano, il centro ideale della città che divenne poi nel Seicento il centro della croce di vie che si dipartono da esso, il Cassaro e la Via nuova. Lo stradario di Lonobile consente di andare per strade dai toponimi curiosi, da via Pisciacannone divenuto poi Pesacannone, via Scippateste, via Terra delle mosche, via Gioia mia etc.
Un viaggio che è al contempo, reale e immaginifico, partendo dalle parole, si inizia ad immaginare attraverso un percorso deciso dall’autore che ha scelto non tutte, ma solo quattro vie per mandamento. Sono storie reali frutto di approfondite ricerche le cui fonti sono riportate in una bibliografia essenziale. Non sono solo leggende, ma si attinge da fonti storiche con storie di rivolte, di rivoluzioni che appaiono una costante. È intrigante l’idea di attingere da queste storie per rielaborarle compiendo un viaggio in una memoria creativa non semplice memorabilia. Ci si rivolge ai turisti semplici ma ancor più ai “viaggiatori” come quelli dei secoli passati che visitavano il Bel Paese con uno sguardo diverso.
Dalla suggestione dei nomi, l’autore ricava fatti e racconti che suscitano curiosità con un vissuto di storie che danno vita ad altre storie. Nel vicolo del boia, ad esempio, questi racconta le sue prime esecuzioni e indaga sulle vite delle vittime mentre nell’ultimo racconto che chiude il libro, viene tratteggiato un dialogo tra un medico ed un giovane filosofo in via Terra delle mosche. Uno strano confronto tra due diversi ricercatori del corpo e della mente.
Vengono passati in rassegna un insieme di arti, mestieri e professioni di cui si è perso il ricordo (i pirriaturi o cavatori di pietra, i vastasi, i riffatori, i portantini, il tabutaro, gli schiavoni..etc). L’autore costruisce un gioco di specchi tra il narratore ed i personaggi i cui ruoli sovente si alternano e si contrappongono. Molte delle storie riportate sono frutto di una tradizione orale che risulta pertanto mutevole. Si raccontano non tanto le strade, ma l’umanità che ha vissuto gli eventi di quelle strade, un compendio di personalità, vizi e virtù di quegli uomini e donne che quelle strade hanno percorso nelle varie epoche.
Via Terra delle Mosche. Stradario immaginifico di Palermo
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