Viaggio a Roma con Nanni Moretti
- Autore: Paolo Di Paolo, Giorgio Biferali
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2015
“Quella di Moretti è una Roma nascosta, privata, intima e intimistica”.
In questo volume redatto tra una primavera e l’altra, Paolo Di Paolo, nato nel 1983 quando Moretti girava Bianca, e Giorgio Biferali, nato nel 1988 quando Moretti girava Palombella Rossa, avevano come obiettivo di mappare i luoghi romani del cinema “morettiano”, cercando l’esatta collocazione di “pasticcerie, scalinate, traverse nascoste, fontane e scuole”.
Viaggio a Roma con Nanni Moretti è un libro inteso a metà tra diario di viaggio e guida, dove il lettore può ritrovare la città ammirata nelle pellicole del regista/attore romano e controllare semmai se nel corso degli anni qualcosa è cambiato.
Moretti dichiara che il suo quartiere d’elezione è Monteverde vecchio, anche qui, come in tanti altri luoghi Nanni deve sentirsi a suo agio, ritrovare gli stessi luoghi, ristoranti, bar, negozi, perché “per me conta la familiarità, il calore”. La Roma di Moretti non è quella esibita e sfoggiata ne La grande bellezza di Sorrentino, cioè l’Urbe di Piazza Navona, dei Fori, del Gianicolo ma un mosaico fatto di quartieri, come i Prati di Castello, location di Ecco bombo (1978), Piazza dei Quiriti, dove il protagonista Michele Apicella/Nanni Moretti seduto su una panchina, osserva la fontana, lanciando questa lapidaria frase:
“Come sono fatto male! Come sono fatto male!”.
È il proletario quartiere della Garbatella “il quartiere che mi piace più di tutti”, immortalato nel film a episodi Caro diario (1993), Premio per la migliore regia al Festival di Cannes 1994, nel quale Moretti dirige se stesso in sella alla Vespa registrando in anticipo i cambiamenti in atto nel nostro Paese. È il borghese quartiere Trieste che il regista ritrae in Aprile (1998) attraverso la visione del Parco Nemorense, un giardino anni Trenta incastonato tra Villa Torlonia e Villa Ada “il parco della mia infanzia”, rivela Moretti.
Il volume corredato da fotografie dei film presi in esame e dalle rispettive cartine si conclude con un’intervista al regista/attore il quale asserisce che la città che l’ha visto nascere possiede una luce particolare, come pochi luoghi al mondo hanno. Del resto Moretti paragona il rapporto che ha con Roma a quello che si ha con la propria madre,
“Tua madre è tua madre, è quella che ti ha dato la vita”.
Tutto ciò risulta evidente nelle due ultime pellicole: Habemus Papam (2011) e Mia madre (2015). L’ultimo film, la sua prova riuscita della maturità raggiunta, è da poco nelle sale italiane. In Habemus Papam, quasi una sorta di “profezia involontaria” su un pontefice che rinuncia al suo Ministero, va in analisi ed esce in abiti civili dalle sacre mura, l’occhio della cinepresa su Roma è racchiuso in quel tram che gira per la città dove sale uno smarrito e mite Michel Piccoli, piuttosto che sull’immensa folla che a Piazza San Pietro attende di osannare il neo eletto Papa.
In un’ala dismessa dell’Ospedale Forlanini sono girate le scene più intime di Mia madre, dove la regista Margherita (Margherita Buy), alter ego di Moretti e il fratello Giovanni (Nanni Moretti) assistono l’anziana madre. Un luogo della sofferenza, specchio del senso di inadeguatezza di Margherita, nel quale il tempo appare sospeso, mentre fuori il consueto traffico della Capitale prosegue indifferente.
“Da cosa è nato questo film?”
“Dalla morte di mia madre, credo. Se non fossi passato attraverso questo avvenimento, non avrei fatto questo film. Alle volte, i film ti vengono in mente per delle paure, per dei fantasmi. Altre volte, invece, per dei fatti realmente accaduti”.
Viaggio a Roma con Nanni Moretti
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