Vicolo del Precipizio di Remo Bassini

Tiziano è un (forse) ex scrittore che vive facendo il ghostwriter. E’ originario di Cortona, ma vive ormai da anni a Torino. Siccome "le cose, per farsele piacere, bisogna lasciarle", Tiziano inizia a scrivere i suoi ricordi: è così che riscopre l’amore per la sua città natale e per Cristina, che ormai non può più avere, ma anche per i suoi genitori, ormai vecchi.
Noi leggiamo direttamente il suo manoscritto ma, man mano che la stesura continua, leggiamo anche, in terza persona e al presente, cosa fa Tiziano mentre scrive: il passato e il presente si alternano, finché si arriva alle ultime pagine in cui i due Oggi si sovrappongono. Ma si sovrappongono anche la realtà del romanzo e la sua finzione...

La lettura scivola via che è una bellezza: si fa presto ad appassionarsi alle vicende cortonesi, agli amori e alle gelosie, ai drammi e alle amicizie. Se all’inizio le memorie di Tiziano ci ricordano un romanzo corale, pian piano le facce e le voci spariscono, lasciando solo quelle che contano davvero: la Mimma che gli raccontava le storie; la madre che se ne sta andando; il padre che l’assiste negli ultimi suoi giorni; Cristina.
Cristina è stata l’unica vera occasione nella vita di Tiziano, la donna che gli ha regalato le pagine più belle, ma che lui non ha saputo apprezzare.
Tiziano ha i suoi veleni da smaltire, in amore, in famiglia e con gli amici. E’ il passato che rode e che gli fa riprendere la penna in mano, perché

si scrive per mille motivi. A volte si scrive ’contro’ a volte si scrive "per".

Pubblicato da Persisa Pop nel 2011, Vicolo del Precipizio di Remo Bassini è un romanzo che dovrebbero leggere tutti gli aspiranti scrittori, non tanto per le critiche al sistema editoriale italiano che punteggiano la narrazione, quanto per questa distinzione tra le ragioni che spingono a scrivere: "contro" o "per".
Tiziano non ci spiega la distinzione, ce la mostra.
Con lo star seduto davanti al computer ore e ore, incurante della bella vicina che lo spia:

Si è dimenticato della vicina, che lo sta guardando, senza binocolo, con la finestra illuminata, così che lui la veda, ma non succede perché ha ripreso a scrivere, lui.