Vie di preghiera. Testi dei Padri del deserto
- Autore: Emanuela Ghini
- Genere: Religioni
- Anno di pubblicazione: 2013
E subito lo Spirito lo spinse nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. (Mc 1, 12-13)
Il deserto, in genere, è metafora di aridità, sterilità, disperazione, isolamento, morte. Il deserto ha invece una valenza positiva, suggestiva, edificante, trascendentale: con il suo orizzonte di silenzio e solitudine, l’uomo può ritrovare sé stesso e la propria intima essenzialità, sintonizzarsi con la voce di Dio, un sussurro spesso tenue e sfumato, percepibile soltanto in una dimensione non contaminata dagli schiamazzi e dai rumori quotidiani.
I Padri del deserto - talvolta anche le Madri - erano monaci ed eremiti che vivevano in solitudine, a partire dal IV secolo d.C., nelle sterminate terre sabbiose di Egitto, Mesopotamia e Siria, lontani dalle città, per praticare in maniera integrale i valori del Vangelo, seguendo le orme di Gesù senza compromessi, all’insegna della più rigorosa ascesi.
L’esperienza di questi maestri è stata tramandata nei secoli a venire attraverso detti brevi (apoftegmi), aneddoti, minuscoli racconti. In molti, religiosi e laici, andavano spesso a consultare la saggezza degli anacoreti allo scopo di ottenere conforto, consigli, ammonimenti.
La loro vita solitaria, frugale, scomoda, scandita dalle piccole occupazioni quotidiane, piena di rinunce materiali ma ricca di pace interiore (esychìa) e profonda spiritualità, ben presto suscitò una forte attrazione in coloro che erano alla ricerca di risposte sull’Assoluto. Erano dediti alla meditazione, alla lettura delle sacre scritture, alla preghiera semplice, sincera e soprattutto incessante, giorno e notte.
Pubblicato da EDB nel 2013, il presente volumetto ci guida nell’affascinante mondo dei Padri del deserto, delineandone caratteristiche, significato, funzioni, insegnamenti.
Il libro è diviso in due parti. Nella prima l’attenzione è incentrata sull’importanza della preghiera, spiegandone condizioni, modi, mezzi, effetti.
La seconda, riprendendo i temi precedenti, ne amplia il significato attraverso la citazione di testi, sentenze e aneddoti tra i più significativi e da cui si comprende l’elevato livello di ascesi raggiunto da questi mistici.
Il libro trasmette un senso di pace e di sollievo per l’animo. Lo stile e il contenuto delle sue pagine scorrono con naturalezza e levità, fornendo interessanti motivi di riflessione. Basta leggere con calma e poco per volta, raccolti nel silenzio di una stanza o magari immersi nella natura, per apprezzare e “ruminare” gli insegnamenti dei Padri, proprio come loro stessi ruminavano i versetti della Bibbia.
Il lettore deve avvicinarsi a questo librino con umiltà, senza pregiudizi - non importa essere credenti – e ascoltare ciò che ancora oggi hanno da dirci Antonio il Grande, Evagrio Pontico, Giovanni Nano, Cassiano, Macario l’Egiziano, Poemen e tanti altri "folli" della Parola di Dio, scoprendo che essi, pur vivendo in romitaggio, conoscevano il cuore dell’uomo assai meglio di chi era immerso nelle cose profane di questo mondo. Attraverso l’orazione costante, strumento potente per comunicare con Dio, questi eremiti riuscivano ad irradiare amore per tutti.
Il loro esempio di tanti secoli fa può insegnarci, oggi, a ritrovare in parte quella serenità perduta negli affanni di tutti giorni, a riscoprire la nostra interiorità, a valorizzare di più la cultura del silenzio e meno quella del clamore.
Vie di preghiera. Testi dei padri del deserto
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