Visioni dell’aldilà
- Autore: John Lerma
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2009
I bambini e i morenti possono vedere gli angeli e dialogare con loro. Anche ai poeti è concesso: Rilke popola le sue Elegie duinesi di queste presenze soprannaturali e definisce gli angeli "tremendi". È vero, cosa può esserci di più tremendo e assoluto dell’amore? Amore incondizionato inteso come donazione e compassione per noi umani, intrisi di errore e dimenticanza del divino. È questo il cuore, il messaggio del libro Visioni dell’aldilà di John Lerma (Armenia, 2009, pp. 210, trad. E. Tonazzo), medico con esperienza più che decennale nella terapia del dolore, direttore del celebre TMC Hospice a Houston.
Lo scrittore testimonia il fenomeno con obiettività. Il suo interesse per la presenza angelica accanto ai malati terminali (ciò che essi vedono e poi raccontano non ha le caratteristiche del delirio) si è sviluppato dopo un episodio di premorte, nel quale un uomo, caduto in stato di morte apparente, aveva dichiarato di essere uscito fuori dal corpo e, in levitazione fino al soffitto, aveva potuto vedere una vecchia rivista dimenticata sopra un mobile alto più di due metri. Effettivamente la rivista fu trovata e corrispondeva alla descrizione fornita dal paziente.
I casi proposti al lettore sono sedici. In tutti, gli angeli luminosi portano pace e inducono al perdono, soprattutto perdono verso se stessi. Ne risulta una gioia incontenibile, pur in mezzo al dolore fisico, l’accettazione del distacco e desiderio del viaggio verso la dimensione eterna, dove l’inferno non esiste.
Il piccolo Matthew di nove anni sa di soffrire per gli altri; gli angeli spiegano che il dolore di uno purifica tutto il genere umano. Il bambino percepisce l’intelligenza, la sensibilità universale: "tutto parla" dichiara con parole semplici e atteggiamento giocoso e birichino.
Katarina, cantante ed ex tossicodipendente, impara dagli angeli che il senso della vita si trova alla fine dell’esistenza; afferma il libero arbitrio, scoperto durante la rivisitazione del passato insieme agli esseri celesti:
"Scegliamo noi le nostre vite, ma poi non ricordiamo la nostra scelta. Quando ci accompagnano nella rassegna della nostra vita, gli angeli ci ridanno il ricordo di quella scelta e allora arriviamo a comprendere la nostra verità. Nulla ci viene imposto. Lavoriamo tutti insieme. Facciamo parte della consapevolezza collettiva del mondo.”
In modo straordinario qui si trova lo stesso destino dell’anima nella Repubblica di Platone, dove il filosofo con il "mito di Er" racconta come ciascuno abbia scelto la parte da recitare qui nell’aldilà, prima di nascere.
Il libro incanta, commuove e cattura, portandoci fuori dai traumi e dalle ansie, trasportandoci nell’eternità. Lerma riunisce scienza e fede, sana le nostre contraddizioni tra sentimento e ragione, ponendo in primo piano quelle ragioni che, secondo Pascal, la ragione ignora. Ed è il bambino a dichiarare, con parole ispirate dagli angeli:
"Prima ascolta ciò che dice il tuo cuore. Non la mente. Senza la guida del cuore, la mente è pericolosa."
Ma che cos’è il paradiso? Ne abbiamo una descrizione molto vicina alla concezione buddhista, secondo la quale la "buddhi", lo stato illuminato interiore, crea le nostre visioni. La donna che riceve le comunicazioni non è particolarmente acculturata, ma il suo sviluppo coscienziale è ormai tale da poter comprendere l’essenziale. La realtà visibile e invisibile nasce dentro di noi, infusa da Dio, detto nella terminologia occidentale:
"Il cielo è quello che abbiamo creato nella nostra mente, ed è quel che cerchiamo quando stiamo morendo. Dio lo sa, e ci viene incontro nella nostra creazione, per aiutarci a passare oltre.”
Il consiglio di padre Mike:
“Coltivare la tecnologia di pari passo con la nostra spiritualità.”
Il medico domanda a William se nelle sue visioni terminali veda Gesù o Buddha o Maometto. Questa la risposta:
“Disse che si trovano tutti lì, ma non vengono chiamati con quei nomi. Sono solo esseri luminosi, manifestazioni dell’energia di Dio. In paradiso nessuno viene designato con i nomi terrestri.”
Ma i nostri trapassati sono lì ad attenderci, al varco. Come nella stupenda poesia di Virgilio Giotti El paradiso, saremo tutti seduti a tavola per il banchetto d’amore.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Visioni dell’aldilà
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