Vukovlad. Il signore dei lupi di Paolo Maurensig

A qualcuno non bastava la sciagura di trovarsi in guerra: ci mancavano pure i licantropi. Lo sfortunato di turno è Emil Ferenczi, sottufficiale del corpo dei Cacciatori Ungheresi inviato con il suo reparto lungo il confine tra Polonia e Slovacchia, alla fine di agosto del 1939, per respingere l’imminente invasione delle armate di Hitler. La zona presidiata - i Carpazi - è formata da vallate e boschi dove, secondo antiche leggende, si aggirerebbero lupi mannari e orribili mostri divoratori di uomini e animali.

Nel presidiare un villaggio, Ferenczi fa la conoscenza del margravio di quelle terre desolate: il conte Vukovlad, signore del castello che sovrasta il paesino. Nobiluomo di origini tedesche, potente feudatario, personalità esuberante, gaudente, carismatica e inquietante, al cui nome gli abitanti del villaggio si fanno il segno della croce. 
Negli ultimi tempi, infatti, sono sparite nel nulla delle giovani fanciulle; alcuni tra gli stessi soldati sono stati ritrovati uccisi in maniera brutale.  
I sospetti cadono sul conte che, secondo gli abitanti del posto, sarebbe in realtà un uomo malvagio, dannato, un’anima demoniaca. 
Il finale della storia non è certo mozzafiato, anzi, qualcuno forse potrebbe restare un po’ deluso. Definiamolo, comunque, abbastanza originale. 

Con atmosfere cupe alla Poe, lo scrittore goriziano tiene sulla corda il lettore con un breve romanzo dal respiro mitteleuropeo, un gotico tra Il Castello di Otranto di Walpole e Dracula di Stoker. Mistero, angoscia, paura, perenne lotta tra il Male e il Bene, scene raccapriccianti, tutto dentro il funesto approssimarsi della guerra mondiale e narrato con la solita eleganza espressiva di cui Maurensig è capace. 
Avete fame di una sana e contenuta dose di suspense? Saziatevi allora in poco tempo – basta un pomeriggio – con questa favola nera, servita con stile raffinato e guanti bianchi.