Wintergirls di Laurie Halse Anderson

“Vorrei mangiare come mangia una persona normale, ma ho bisogno di vedermi le ossa, e mi odierei ancora di più e potrei strapparmi fuori il cuore o prendere ogni pillola che esiste sulla terra”.

Intrappolata nel suo fragile corpo Lia è una ragazza d’Inverno, persa assieme alla sua amica Cassie nelle eterni nevi dell’anoressia.
Due amiche che girano in tondo, senza sapere come uscire dalla distesa infinita di colore bianco che le trattiene.
La neve è presente sotto le forme di una bilancia che secondo le ragazze segna sempre chili superflui, anche quando a diciotto anni l’ago si ferma sul numero quaranta.
Ma non è sufficiente.
L’Obiettivo Numero Uno è che l’ago arrivi al numero quaranta. Piano piano Lia riesce ad arrivare al suo obiettivo.
Ogni cibo che ingerisce è contrassegnato da un numero, che di solito non supera il duecento.
Ogni numero è frutto del calcolo maniacale di Lia, per capire quante insidiosissime calorie ingerirà.
Di notte Lia fa ginnastica per bruciare le 500-600 calorie ingerite nella giornata, poi cuce dei pesi nella vestaglia, così che quando la matrigna la pesa, lei risulti nei limiti stabiliti dalla terribile dottoressa che la cura, sua madre.
Una mattina le comunicano che Cassie ha raggiunto l’Obiettivo: è riuscita a sgusciare via dal suo fragile corpo, a uscire per sempre da quell’involucro di ossa. È morta perchè vomitava tutto ció che mangiava e l’esofago ha ceduto.

Lia cerca di uscire dalla neve, dopo che la sua sorellastra Emma l’ha vista tagliarsi e vomitare.
Va in una clinica e questa volta non imbroglia: non fa ginnastica a mezzanotte e non corrompe le infermiere perché mentano su quanto ha mangiato. Forse, piano piano, la neve si scioglierà.

Laurie Halse Anderson ha un modo di scrivere particolare, tutto fatto di brevi frasi e punti, raramente si incontrano virgole o altri segni di punteggiatura. Uno stile crudo, esattamente come il romanzo: relativamente breve, ma intenso e realistico. La storia di una delle tante ragazze che precipitano nel vortice dell’anoressia.
Un bel libro, pubblicato da Giunti nel 2010, che affronta un tema pesante e che ti lascia dentro qualcosa. E forse, considerando l’argomento trattato, quel qualcosa è già molto.