Di un amore senza fine. Eloisa e Abelardo 1116-1164
- Autore: Enrico Guarnieri
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Sellerio
“Al mio signore, anzi padre, al mio sposo anzi fratello, la sua serva o piuttosto figlia, la sua sposa o meglio sorella… ti ho amato di un amore sconfinato… mi è sempre stato più dolce il nome di amica e quello di amante o prostituta, il mio cuore non era con me ma con te”.
La più bella, intensa e passionale storia d’amore di tutti i tempi. Abelardo, ecclesiastico, illustre filosofo e teologo, aveva trentasette anni quando incontrò Eloisa, adolescente, bellissima e di grande cultura (conosceva il latino, l’ebraico e il greco), e tra di loro fu subito amore.
“Di donne come Eloisa se ne incontrano tanto poche quanto uomini come Abelardo”
è la riflessione con la quale il nostro autore apre “Di un amore senza fine. Eloisa e Abelardo 1116-1164” introducendoci alla storia di un’ardente passione e di una complice affinità intellettuale. Enrico Guarnieri, storico, scrive sullo scambio epistolare dei due amanti, della loro vita, dei loro studi filosofici e delle loro visioni del mondo, approfondendo e scomponendo la storia drammatica di un amore senza fine.
Un piccolo volume che compendia l’analisi di una passione travolgente e dolorosa, una Ars Amandi che sopravvivrà agli stessi protagonisti, tra i dubbi di un falso storico e le convinzioni di una finzione letteraria.
Per i più non un falso, perché alcuni degli avvenimenti riportati nelle lettere, ritenute autentiche, sono stati confermati dai documenti dell’epoca; una finzione letteraria, taluni studiosi ne sono convinti. Le lettere d’amore scritte nel dodicesimo secolo rimangono, senza alcun dubbio, un’opera di assoluta eccezionalità, tanto da essere stata definita lo scandalo sexy del Medioevo. Il canonico Fulberto, zio e tutore dell’amatissima nipote Eloisa, figlia di sua sorella, aveva chiesto ad Abelardo, il maestro più illustre di Parigi, di occuparsi degli studi della sedicenne. Dopo il primo incontro Abelardo era stato subito conquistato dalla sua bellezza e dalla sua intelligenza.
“Col pretesto dello studio ci abbandonammo perdutamente all’amore, e proprio lo studio offriva quegli angoli segreti che la passione predilige. Il nostro desiderio non trascurò nessun aspetto dell’amore, ogni volta che la nostra passione poté inventare qualcosa di insolito, subito lo provammo, e quanto più eravamo inesperti in questi piaceri tanto più ardentemente ci dedicavamo ad essi e non ci stancavamo mai. Quanto più eravamo inesperti di quei giochi d’amore, tanto più insistevamo nel procurarci il piacere e non arrivavamo mai a stancarcene”.
Eloisa rimarrà incinta, darà alla luce Astrolabio e il loro matrimonio sarà tenuto segreto per evitare scandali che danneggiassero la carriera di Abelardo. La situazione precipiterà: Eloisa verrà rinchiusa in convento e Abelardo, per vendetta, condannato alla menomazione. Lontani, i due amanti manterranno il loro legame con una fitta corrispondenza di lettere, tra le più belle e le più sensuali mai scritte.
“Io, che dovrei piangere su quello che ho fatto, sospiro invece per ciò che ho perduto, e non solo quello che abbiamo fatto insieme, ma i luoghi, i momenti in cui l’abbiamo fatto sono talmente impressi nel mio cuore che li rivedo con te in tutti i particolari e non me ne libero nemmeno durante il sonno”.
Sono struggenti le parole di Eloisa, figura umana di grande fascino, che piange Abelardo, l’uomo che l’aveva sedotta con la sua profonda cultura. Spirito libero, contraria al matrimonio, preferiva la libertà al vincolo, era fiera e orgogliosa di essersi sottomessa ai piaceri del suo amante. Una dedizione totale e assoluta, quasi un annullamento di se stessa per quell’amore contrastato e proibito. Frasi bellissime di una donna di grande intelletto, che sublimerà il suo amore con confessioni intimissime, convinta del potere erotico della scrittura.
In Abelardo, al contrario, sarà sempre presente il senso di colpa, si accuserà, spiegherà la sua passione e la sua rinuncia. Amava Eloisa in modo esclusivo, geloso, bruciante: la amerà per tutta la vita, anche oltre, “perché io ti appartengo”, le scriverà.
La storia d’amore tra Abelardo ed Eloisa verrà ricordata come una delle più tragiche, commoventi e poetiche nella cultura occidentale che, sfidando ogni regola, affonda le sue radici nella passione per la conoscenza, nella ricerca dell’essenza e nell’incontro magico tra la seduzione sessuale e intellettuale. Un amore senza fine.
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