Il cane volante e l’omino stellare
- Autore: Laura Lupi
- Genere: Libri per bambini
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2017
A volte all’editore Gordiano Lupi piace giocarmi dei tiri mancini. Tiri del tipo retropassaggio a mezza altezza al proprio portiere con la tre-quarti intasata da giocatori avversari, se posso permettermi la metafora calcistica. L’ultimo ha un faccino di bimbetta che sorride dal risvolto di copertina de “Il cane volante e l’omino stellare”. Si chiama Laura Lupi, avrà si e no una decina d’anni, ed è sua figlia. Sua figlia che debutta nelle patrie lettere con un libro di favole e filastrocche.
Mio dio, e ora che faccio? È mai possibile valutare il libro di una bimba di quinta elementare? Senza contare che con suo papà condivido idealmente un sacco di cose (quella storia su “tutto quel tempo che aveva davanti” che “ormai non è più futuro” vale anche per me, caro Gordiano): le canzoni dei cantautori e l’interesse per il cinema-bis, fra tutte. E alloro di nuovo: dio mio e adesso che faccio?. La bella illustrazione di Claudia Giuliani mi intenerisce dalla copertina. Il nitore quasi poetico dei primi raccontini (Il cane volante, Babbo Natale e la renna che non voleva lavorare, Il leone che non sapeva cacciare, Il pennello che non voleva dipingere, cose simili), riesce a fare il resto. Leggo il libro, lo segnalo e vi passo il titolo: “Il cane volante e l’omino stellare” (nella collana Fior di Fiaba delle Edizioni Il Foglio, 2017). Si legge tutto in meno di un’ora ed è sorprendente a partire dal fatto che a scriverlo è stata una bambina che l’anno prossimo farà la sua prima scuola media. Tenete anche conto che sulla storia del buon sangue non mente io non è che ci ho sempre giurato. E invece tale padre tale figlia, verrebbe da dire in questo caso. Tanto prolifico, inesausto, curioso, onnivoro Gordiano Lupi quanto vivace e capace promette di essere sua figlia, Laura Lupi. A giudicare da cosa legge (si capisce che è una bimba che legge), da come scrive, e dal colore che ha saputo dare a questo suo precoce debutto editoriale.
Una prima prova che allinea favolette dalla morale esplicita, freschi ricordi d’infanzia (Il primo giorno di scuola, L’ultimo giorno d’estate, Lettera a Martina) e persino qualche spunto di scrittura sociale che lascia ben sperare (Meglio amici che litigare, e le filastrocche L’inquinamento e Il futuro). Cos’altro potrei dire a Laura?, se non che leggerla mi ha fatto pensare e mi ha quasi commosso. Ho cominciato a scrivere che avevo più o meno la tua età di oggi e anche se anch’io, parafrasando Guccini e poi papà, sono rimasto “un punto dai campioni” credo di avere tenuto conto e quindi rispettato diversi fra i miei sogni. Tu fai lo stesso, e chissà che un giorno non ti verrà da sorridere a scorrere queste note, ben poca cosa paragonate a quelle più autorevoli a cui frattanto ti sarai abituata. È l’augurio più sincero che mi sento di farti. Tornando al tuo libro e al tempo presente, ti giunga, intanto, il BRAVA più grande che riesci a immaginare.
Il cane volante e l’omino stellare. Racconti e filastrocche. Ediz. illustrata
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