La casa di pan di zenzero
- Autore: Carin Gerhardsen
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2011
Thomas era stato un bambino incapace di opporre resistenza, incapace di urlare, silenzioso ed immobile ai soprusi e alle prepotenze dei suoi compagni d’asilo. Si sa che i bambini, specie se piccoli, sono tutti meravigliosi ed è difficile immaginarli cattivi e aguzzini, “come cani assettati di sangue”, nei confronti di un loro compagno di gioco. Inimmaginabile e indicibile il dolore che possono provocare. Thomas ricorda ancora con sofferenza Hans, Ann-Kristin e gli altri che non smettevano di deriderlo, e la piccola Katarina, vittima anch’essa di quei giochi terribili.
“Quei bambini mi hanno tolto tutto: la mia autostima, la mia gioia di vivere, i miei sogni e la mia dignità”.
Thomas è un quarantaquattrenne, un po’ più basso della media, con i capelli castano chiaro, vive da solo, è una persona taciturna, e come lavoro consegna la posta interna ed esterna in una grande azienda elettronica. C’è tra i dipendenti chi ride alle sue battute e chi lo considera un ritardato. Non lo è. Thomas si considera solo una persona insignificante, un nessuno e il suo unico desiderio è di essere accettato per come è. Per vivere a Stoccolma si ha bisogno di un’istruzione e di fiducia in se stessi. I maltrattamenti fisici e psicologici subiti nell’infanzia gli avevano cambiato la personalità, ne era cosciente.
“Appartengo al popolo degli invisibili. Il popolo che percorre la vita a capo chino, a prescindere dalle condizioni atmosferiche e dalle congiunture. Teniamo la testa bassa per non prendere un pugno in faccia o un calcio nello stomaco. Ma potremmo farne a meno, noi non ci nota nessuno”.
Un giallo particolare e singolare sin dalle prime pagine è “La casa di pan di zenzero”, libro d’esordio della scrittrice danese Carin Gerhardsen, laureata in matematica che dopo tanti anni di studio sulla scienza dei numeri li ha abbandonati per dedicarsi alla scrittura. Un giallo che delinea fin dall’inizio le ombre del passato dell’assassino. Un thriller forte, appassionante, dalle tematiche attuali che invoglia a più di una riflessione. Le vessazioni vissute durante l’infanzia possono rovinare un’esistenza, cambiare la vita delle vittime e il rancore covato induce spesso alla vendetta. La trama si apre su due binari differenti: il colpevole degli efferati delitti lo conosciamo dalle pagine del suo diario personale, ricche di dettagli morbosi e di azioni crudeli; sul fronte opposto lo svolgimento delle indagini della polizia, un team coeso di persone piene di valori che brancolerà nel buio alla ricerca del serial killer e del movente. Più di tre omicidi in poche ore e solo quarantaquattrenni, una vera follia, un assassino che cerca la sua vendetta pensava Sjoberg, il commissario che condurrà le indagini, apprezzato dai colleghi, il libanese Jamal e la prestante Petra, per la sua ineccepibilità e per l’amore verso la sua famiglia. Avrà tutto inizio con l’assassinio di Hans Vannerberg, un agente immobiliare con moglie e figli, dall’apparente vita tranquilla e felice che farà precipitare Stoccolma in giorni da incubo. Una serie di efferati omicidi, apparentemente non correlati, terranno in scacco la polizia, incapace di venirne a capo, tra errori e false piste. Un thriller psicologico intrigante, con una tensione che aumenta man mano che si procede nella lettura, con colpi di scena sorprendenti.
“Non so nemmeno chi sono, in realtà, e chi potevo diventare. Anche il mio corpo avete distrutto, lo avete picchiato fino a farlo diventare livido, lo avete reso duro e ruvido. Avete piegato la mia schiena ancora dritta facendomi rivolgere i miei occhi pieni di speranza verso l’asfalto. Non solo avete distrutto la mia infanzia, mi avete tolto la vita”.
LA CASA DI PAN DI ZENZERO
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