Quella volta che il circo arrivò a Orta
- Autore: Laura Travaini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2016
Ottobre 1943, Amelia Dente, giornalista romana, dopo un lungo confino nelle Marche viene mandata, forse per sbaglio, ad Orta San Giulio in provincia di Novara. Il commissario prefettizio, uomo inquieto, la segue, la scruta, si chiede il motivo di quella strana presenza. Amelia, donna dalle mille risorse, arguta, socievole, curiosa, conquista presto la simpatia degli ortesi. A scompigliare il paesino piemontese in mezzo a due fuochi nemici, da un lato i nazisti dall’altro i partigiani, nel febbraio del 1945 arriva il Circo Gallareto, con il suo proprietario e direttore Anacleto.
“Quella volta che arrivò il circo a Orta” (Daniele Piazza Editore, 2016) di Laura Travaini da narrazione attenta di un’Italia in piena guerra civile passa così a una narrazione intensa di storie di circensi. Storie che si intrecciano con le vite degli abitanti del borgo ma anche e soprattutto con Amelia; a tal punto che nasce una storia d’amore tra lei e Anacleto.
Laura Travaini delinea i personaggi del suo romanzo così bene da creare ritratti unici di piemontesi del tempo, metafora di italiani di ogni tempo, come la maestra Luisa; l’amico di Roma Zaccaria; la barcaiola Nunziadin; i proprietari dell’albergo, dove Amelia è confinata, Adalgisa e Osvaldo; la sposina, vedova dopo una settimana, Dorina; l’attore clown Gerardo; il piccolo Gianmario; ma anche ritratti di circensi provenienti da lontano come la domatrice Cipriana, la trapezista Gala e l’acrobata Tatjana; e ancora Isidore un omone imponente, massiccio, alto due metri e Ginette, minuta, delicata, malata.
Ancora una volta, poi, il romanzo di Laura Travaini cambia rotta e da romanzo storico, romanzo d’amore diventa un giallo con il ritrovamento di un cadavere. Un uomo con i pantaloni calati fino alle ginocchia. Anche i luoghi e i simboli che li rappresentano in questo romanzo sono protagonisti della storia: la piccola isola di San Giul, dove Amelia va tutti i giorni a suonare il piano accompagnata da Nunziadin; il lago con i suoi colori dove si affaccia la piazza del borgo, Parigi, una bella signora elegante che deve affrontare da sola l’invasione; Cipro e la Grecia isole lontane raccontate da Cipriana e Roma con la sua nevicata del 1956. In “Quella volta che arrivò il circo a Orta”
“la felicità, le scelte coraggiose, i dolori profondi, le nostalgie, di un intero paese vengono a galla”.
Quella volta che il circo arrivò a Orta
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